Le pale eoliche non piacciono al sindaco
MARGHERITA DI SAVOIA — Prima il rigassificatore con piattaforma di attracco offshore (cioè in mare) per le navi metaniere, poi le pale eoliche anch'esse offshore. Che sarebbero addirittura 330 per una superficie marina complessiva di 300 milioni di metri quadri, con conseguenti difficoltà per la navigazione, la pesca e naturalmente il turismo balneare, quello del parco del nascente parco dell'Ofanto e delle Saline. Per questo Margherita di Savoia, dopo essersi opposta al progetto del rigassificatore di Sorgenia, dice «no» alla richiesta presentata al ministero dell'Ambiente da tre società (Trevi Ngs di Cesena, Ats Engeenering di Torre Maggiore ed Eos Wind Energy di Milano) per impianti eolici da sistemare a otto chilometri dal litorale di Margherita di Savoia e Zapponeta.
La reazione negativa del Comune arriva dopo una formale richiesta di parere girata all'amministrazione comunale dalla competente Capitaneria di porto di Manfredonia, cui è arrivata una prima richiesta di parere dal ministero in seguito alla presentazione dei tre progetti. La giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Raffaele Bufo ha già espresso il suo parere negativo, ma entro martedì prossimo sarà il Consiglio comunale a esprimere formalmente il suo «no», chiedendo al ministero dell'Ambiente di non autorizzare gli impianti eolici nel mare davanti alla Città delle Saline. Del resto Bufo, oltre che sull'appoggio della maggioranza, sembra possa contare anche su quello dell'opposizione anch'essa contraria all'installazione delle pale eoliche in mare. Il Consiglio comunale si era, in verità, già riunito l'altro sera con all'ordine del giorno l'argomento, ma l'ha rinviato solo per questioni di tempo.
«Non possiamo pensare dice il sindaco che guida la cittadina dal maggio scorso - di vedere Margherita ingabbiata tra un rigassificatore, che verrebbe realizzato in territorio di Trinitapoli con piattaforma di attracco per navi a quattro chilometri dalla nostra costa, e centinaia di pale eoliche. Certo da un punto di vista ambientale le pale non inquinano, ma essendo più di 300 in mare ci sarebbero problemi per la navigazione, verrebbe impedita la pesca oltre al danno incommensurabile per una città che vive di turismo balneare. Non capisco poi - conclude - come si potrebbero conciliare le pale eoliche con la nascita di un parco, quello dell'Ofanto, e l'esistenza di una zona protetta, cioè quella della Saline».
Non molto diverso da quanto si è registrato, alcuni mesi fa, in seguito alla presentazione del progetto di rigassificatore di Sorgenia. Non a caso i primi ad opporsi a febbraio furono i 74 gestori dei lidi della città, che vedevano a rischio non soltanto l'economia strettamente balneare, ma anche quella turistica legata alle Saline, alla zona umida e al nascente parco dell'Ofanto, e ancora quella del sale (il più commercializzato d'Italia) e dei fanghi (destinati alle Terme di Margherita) estratti sempre nelle Saline. Nel giugno successivo anche il Consiglio comunale, in una seduta monotematica, espresse all'unanimità «netta contrarietà alla realizzazione dell'impianto di rigassificazione nel territorio comunale».
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