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Bonifiche: fondi a rischio?

La preoccupazione espressa da Florido dopo il vertice al Ministero dell’Ambiente. «Bisogna assolutamente spingersi al di sotto di un nanogrammo, condizione imprescindibile per dare parere favorevole al rilascio dell’Autorizzazione Integrazione Ambientale».
15 ottobre 2008
Alessandra Congedo
Fonte: TarantOggi

Provincia di Taranto «L’incontro ha prodotto alcuni frutti negativi e altri positivi». Il presidente della Provincia Gianni Florido ha commentato così il vertice sulla questione Ilva, che si è tenuto ieri mattina presso il Ministero dell’Ambiente, alla presenza del Capo di Gabinetto del Ministero, il dottor Montedoro, il sindaco Ezio Stefano, e l’assessore regionale all’Ecologia Michele Losappio. «Tra le notizie negative - ha precisato Florido - c’è il rischio di perdere i 200 milioni di euro previsti per la bonifica dell’area tarantina.

Il Governo, infatti, sembra intenzionato a dirottare altrove i fondi previsti. Di positivo c’è invece l’impegno per la realizzazione, all’interno dell’Ilva, dell’impianto che prevede l’utilizzo del sistema urea, al fine di ridurre le emissioni di diossine. Noi abbiamo chiesto la massima celerità da parte dell’azienda nell’avvio di tale sistema, ma abbiamo sollecitato anche ulteriori sforzi economici per interventi che consentano un abbattimento delle diossine».

Regione, Provincia e Comune hanno nuovamente rilanciato la grade sfida dell’l’ingegnerizzazione che dovrebbe spingere l’Ilva a investire su sistemi tecnologi-camente più evoluti, in grado di garantire una drastica riduzione delle emissioni. Le istituzioni locali hanno continuato a battere sempre sullo stesso tasto: bisogna assolutamente spingersi al di sotto di un nanogrammo, condizione imprescindibile per dare parere favorevole al rilascio dell’Autorizzazione Integrazione Ambientale.

Il vertice si è concentrato sugli iter procedurali e le autorizzazioni necessarie per consentire all’Ilva di proseguire nelle opere di ambientalizzazione previste dal Protocollo d’Intesa del 2006 e dall’Accordo di Programma del 2008. In particolare, il direttore generale per la Qualità della Vita, dottor Mascazzini, ha comunicato formalmente che il Ministero “attesa la rilevanza ambientale dagli interventi, ritiene di poter consentire la realizzazione delle opere, inserite nella domanda di Aia (autorizzazione integrata ambientale) dell’Ilva”, condizionandola al rispetto di alcune prescrizioni.

L’assessore all’Ecologia Michele Losappio ha dichiarato che “la Regione conferma la propria disponibilità in tal senso” e ha ribadito “la necessità improrogabile di un abbattimento delle emissioni di diossine e furani, applicando da subito la tecnologia Urea, che, benché insufficiente, consente la riduzione del 50% delle emissioni sotto la soglia di un nanogrammo”.

Durante l’incontro, i rappresentanti istituzionali locali hanno chiesto al Ministero la convocazione di un vertice (che veda la presenza anche delle aziende che operano nel porto) affinchè si arrivi a sbloccare la delicata questione dei dragaggi. Sulla vicenda era intervenuto nei giorni scorsi il sottosegretario Menia, il quale aveva fatto capire che per risolvere questa problematica sarebbero necessari ulteriori interventi legislativi.

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