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Ed oggi sciopero all’Eni

Intanto il Prefetto precetta 112 lavoratori, al fine di garantire il “minimo tecnico”. UIL: “I lavoratori fanno bene a chiedere chiarezza all’Eni”.
31 ottobre 2008
Fonte: TarantOggi

Vista aerea di una raffineria I lavoratori della Raffineria Agip di Taranto oggi si asterranno dal lavoro per “manifestare contro le discutibili scelte dell’azienda, che mettono in discussione la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente dell’intera area jonica”.

Dalla Uil di Puglia arriva pieno appoggio: “I lavoratori fanno bene a chiedere chiarezza all’Eni – spiega il segretario generale della Uil Puglia, Aldo Pugliese – perché sembra di essere di fronte ad una vera e propria ritirata strategica per quello che riguarda la raffineria Agip di Taranto. La realtà è che l’Eni ha assunto precisi impegni, non unilateralmente, ma di fronte a istituzioni, parti sociali e le realtà produttive dell’area jonica”.

La Uil ricorda anche il progetto “Taranto plus” “che interessa più di ogni altra cosa – dice il segretario – Intanto il Prefetto precetta 112 lavoratori, al fine di garantire
il “minimo tecnico” perché prevedeva investimenti in tema ambientale e di sicurezza sul lavoro. Questa sorta di ritirata ingloriosa dell’Eni avviene non soltanto senza un minimo di stile, ma anche in un modo che assomiglia ad una sorta di presa in giro nei confronti di tutti gli interlocutori che si erano seduti al tavolo della Prefettura. Se non è scorrettezza questa…”.

Per il segretario generale un capitolo a parte “riguarda, nello specifico, la situazione dei lavoratori che attendono che si concretizzino promesse che non sono mai state mantenute e che soprattutto migliorino le condizioni in cui sono costretti a operare, come già denunciato a suo tempo in occasione dell’ennesimo grave infortunio sul lavoro. Anzi, per essere più precisi , i problemi si sono aggravati. Ricordiamo l’emissione in atmosfera che ha invaso recentemente Taranto, e in particolare il rione Tamburi, e che secondo l’azienda era dovuta ad una emergenza.

La pacificazione con i dipendenti, poi, non è mai avvenuta anche perché la sospensione di 56 lavoratori diretti della raffineria non è stata ritirata”. Tra l’altro, è arrivata nel frattempo la precettazione del Prefetto per 112 lavoratori, dopo la riunione, appunto in Prefettura, tra le organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero e la Direzione dell’Eni. Non avendo trovato l’intesa sugli assetti minimi degli impianti, quindi garantire la sicurezza dello stabilimento, dei dipendenti, nonché assicurare continuità dei servizi aeroportuali, portuali e degli ospedali, il prefetto Pironti ha adottato il provvedimento di precettazione per garantire, dunque, il funzionamento “minimo tecnico” degli impianti.

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