Conserva: sì a 100mila euro
«Si faccia il più presto possibile uno studio epidemiologico per indagare e scoprire, con metodo scientifico, le reali correlazioni tra impatto ambientale e insorgenza delle patologie che interessano i cittadini della nostra provincia. Per quanto ci riguarda, abbiamo già manifestato la disponibilità, che confermiamo, a sostenerne i costi».
Inizia così l’intervento dell’assessore provinciale all’Ambiente, Michele Conserva che fa il punto della situazione. «Abbiamo scritto al ministero dell’Ambiente – aggiunge Conserva – per confermare il nostro impegno. Di questo studio, com’è noto, si parla da tanto tempo, noi siamo pronti a finanziarlo, insieme ad altri enti, mettendo a disposizione 100mila euro. Il ministero dell’Ambiente, assumendo la documentazione dell’Ispesl e dell’Asl di Taranto nonché le osservazioni del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità, ha già informato i diversi soggetti interessati di voler effettuare nuove indagini per l’individuazione delle criticità presenti in materia di salute pubblica.
Secondo il ministero guidato da Stefania Prestigiacomo, anche le imprese, interessate al rilascio delle autorizzazioni, dovrebbero contribuire al finanziamento del progetto. Ed ecco perché riteniamo di straordinaria importanza il percorso pubblico attivato l’11 aprile scorso dall’Accordo di programma per l’area industriale di Taranto e Statte. Peraltro, con l’annunciata nuova nomina dei componenti ministeriali della Commissione tecnica incaricata, ci auguriamo che possano trovare il giusto completamento le istruttorie già attivate per realizzare rapidamente la necessaria e tassativa valutazione di insieme relativa all’Impatto Ambientale delle realtà industriali ioniche.
Noi - aggiunge Conserva - stiamo offrendo il nostro contributo anche in questa senso, con la partecipazione dell’assessorato all’Ambiente della Provincia di Taranto nella persona dell’ingegner Domenico Lovascio. Stiamo insomma procedendo con serietà – conclude Michele Conserva – per ottenere nel più breve tempo possibile i risultati sperati. Conoscere per intervenire con rapidità ed efficacia, quindi, nell’interesse della comunità ionica e per tutelare la salute dei cittadini. Siamo dell’avviso che su questi temi il dibattito ideologico serve a poco, molto più importante è la discussione di merito supportata dati certi e scientificamente rilevanti».
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