ILVA, la bufera sulla commissione serve uno scienziato
TARANTO - Un luminare di fama internazionale per garantire Taranto. La richiesta arriva a gran voce dagli ambientalisti dopo la sospensione dell´ingegner Bonaventura Lamacchia dalla commissione che sta seguendo l´istruttoria per la concessione dell´Aia, autorizzazione integrata Ambientale, all´Ilva. Il provvedimento è stato adottato dal ministro Stefania Prestigiacomo, a soli due mesi dalla nomina del tecnico, con alle spalle un burrascoso curriculum giudiziario.
La notizia ha dato la stura ad una nuova polemica che va a rinfocolare il già rovente confronto tra grande industria e Taranto. Questo perché in città, dopo l´accertata contaminazione da diossine di animali e le notizie da incubo sulle emissioni inquinanti, sta montando un clima da resa dei conti. Ed uno dei principali fronti sui quali si consuma questa battaglia è proprio quello dell´Aia.
"La procedura per l´autorizzazione e l´accordo di programma costituiscono la concreta possibilità di una svolta storica per il futuro di Taranto" scrivono in una nota congiunta Stefano Diafani della segreteria nazionale di Legambiente, Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, e Lunetta Franco, presidente del Circolo di Taranto. "Perché cambiare - continuano - occorre che si dia un segnale di effettiva discontinuità rispetto a una storia finora caratterizzata solo da ritardi ed omissioni".
La sospensione dell´ingegner Lamacchia è solo l´ultimo capitolo della recente e tribolata storia della delicata quanto decisiva procedura. La polemica si era infiammata già quando il ministro per l´Ambiente aveva di fatto azzerato la commissione, nominando tecnici di sua fiducia. "Per seguire la complessa pratica Ilva - concludono Diafani, Tarantini e Franco - serve la nomina di un tecnico di fama internazionale, paragonabile per competenza, esperienza e moralità, al professor Veronesi nel settore della ricerca e della cura del cancro".
Dribbla le polemiche, invece, Gianni Florido, presidente della Provincia che preferisce stigmatizzare la volontà degli enti locali di tutelare i tarantini. "Mercoledì saremo a Roma per un tavolo tecnico sull´Aia" - dichiara Florido. "Con il Comune stiamo lavorando per presentarci all´appuntamento con una linea unitaria che faccia capire le ragioni di un territorio che esige rispetto". "Oggi come non mai - aggiunge il sindaco Ippazìo Stefàno - abbiamo il sostegno di una comunità che ha preso coscienza della propria sofferenza. E a Roma rivendicheremo con forza il nostro diritto alla salute".
Intanto ieri sera i fumi della zona industriale hanno fatto nuovamente scattare l´allarme. Su Taranto sono state notate nubi ristagnanti, riconducibili alle emissioni dei camini dell´Ilva. Diverse le segnalazioni ai vigili del Fuoco che le hanno girate all´Arpa. Nel pomeriggio sono stati effettuati dei sopralluoghi per verificare la natura del fenomeno. In serata l´allarme è rientrato. "È dovuto all´inversione termica, anzi in altre occasioni abbiamo costatato di peggio - spiega il dottor Gioacchino Di Natale" - dirigente del dipartimento Arpa di Taranto. "La preoccupazione dei tarantini - conclude - ad ogni buon conto è ampiamente comprensibile".
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