Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Ilva, la guerra della diossina

Il disegno di legge diossine licenziato dalla giunta ieri mattina è diventato un caso nazionale. Dopo la presentazione del governatore alla stampa, è arrivato lo stop della ministra: «Con queste nuove regole l'Ilva chiude in quattro mesi».
12 novembre 2008
Francesco Strippoli
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

-
BARI — In una mano il randello, nell'altra il ramoscello di ulivo. Nichi Vendola presenta le norme regionali per la regolazione in chiave pugliese delle emissioni di diossina. Annuncia di essere pronto a difenderle «davanti a qualsiasi giudice» (si riferisce allo scontro con il governo sul prevedibile conflitto di competenza che sarà sollevato). Ma poi chiede collaborazione e invita in Puglia la ministra dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. La quale replica infastidita: con quelle disposizioni si fa chiudere l'Ilva di Taranto «in quattro mesi». È chiaro infatti che, per quanto la legge possa essere generale, il suo scopo effettivo è di abbattere drasticamente le emissioni del Siderurgico.

Il disegno di legge è stato licenziato dalla giunta ieri mattina; ora dovrà andare in consiglio. Vendola lo presenta alla stampa con l'assessore Michele Losappio, il direttore dell'Arpa Giorgio Assennato e i vertici degli enti locali tarantini. Le nuove norme fissano un principio: che le diossine da monitorare e limitare siano solo le 17 nocive (e non tutte le 210 prese in considerazioni dalle norme statali). In secondo luogo, in virtù del principio suddetto, fissa le nuove soglie. Gli impianti in esercizio potranno rilasciare emissioni di diossine e furani fino 2,5 nanogrammi per metro cubo, a partire dal primo aprile 2009.

Il limite si abbassa a 0,4 dal 31 dicembre 2010 e per tutti i nuovi impianti. Ora le emissioni dell'Ilva (con l'utilizzo dell'impianto di urea) si attestano attorno al 3,5 (senza urea attorno a 7-8). Se i valori, monitorati dall'Arpa, dovessero essere superiori a quelli indicati dalla legge, si ha 60 giorni per rimediare. Diversamente, dopo altri 60 giorni la Regione può arrestare l'impianto. Ecco perché Prestigiacomo parla di 4 mesi. Ora, attenzione alle date. La convenzione di Aaurhus in materia ambientale, recepita con legge statale, prevede nuove soglie di emissione (appunto lo 0,4 indicato dalla Regione) da raggiungere nel giro di otto anni, a partire dalla decisione dell'Unione Europea del 2004.

Insomma, come specifica il ministero dell'Ambiente, c'è tempo fino al 2012 per arrivare ai nuovi limiti. La Regione anticipa di due anni il limite più basso, ma fissa soglie rigide già dal primo aprile 2009.La ministra Prestigiacomo si dice «esterrefatta» e invita ad agire «con senso di responsabilità». In caso di approvazione della legge regionale, «si avrebbe come unica conseguenza la cessazione delle attività di uno stabilimento che tra diretti ed indotto dà lavoro a mezza Taranto.

Vendola appare consapevole dei problemi al ministero, ma tornato in Puglia si mette a capo della protesta ambientalista ». Losappio replica accusando la ministra di «zelo confindustriale », visto che neppure l'Ilva si è fatta sentire. Poi l'assessore spiega che, norme a parte, il risultato di abbattimento delle diossine si potrebbe raggiungere con la procedura Aia (autorizzazione integrata ambientale, nella quale il ministero ha parte importante). È un tema che sottolinea anche Vendola. Il limite di 0,4 - spiega - era stato chiesto nella procedura amministrativa: in Friuli si è fatto così per un'azienda del gruppo Lucchini. Non si è ottenuto nulla e si è passati al disegno di legge.

La Puglia è unica in Italia a legiferare sulla materia. «La nostra condotta dice il governaore - non è isterica. È responsabile e mira a coniugare lavoro, salute e ambiente ». Il governatore poi si rivolge al governo. Sollecita la bonifica del sito industriale di Taranto, al pari di quello brindisino e lancia un appello: stringere «un patto con la Regione e gli enti locali per la salvezza di Taranto». Da un lato il conflitto possibile, dall'altra la mano tesa. «Non c'è contraddizione spiega Vendola - la conflittualità tra istituzioni è un dato della democrazia».

Articoli correlati

  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • La buffa cerimonia del ministro Urso
    Ecologia
    La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto

    La buffa cerimonia del ministro Urso

    Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.
    15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
    Taranto Sociale
    L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico

    Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione

    Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."
    11 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)