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L'AIA deve avere gli stessi limiti del ddl

L'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) deve prevedere limiti analoghi a quelli contemplati nel disegno di legge approvato dalla giunta regionale sulle emissioni di diossina. Botta e risposta Losappio-Lospinuso
18 novembre 2008
Fonte: Corriere del Giorno

- L'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) deve prevedere limiti analoghi a quelli contemplati nel disegno di legge approvato dalla giunta regionale sulle emissioni di diossina. E' questo, in sintesi, quanto affermato dall'assessore regionale all'Ecologia, Michele Losappio. “Tempi e metodi dell'Aia - sostiene - sono da sempre di titolarità del Ministro dell’Ambiente come è stato riaffermato dallo stesso Ministro in polemica con il suo predecessore, per ultimo nella vicenda della composizione della nuova commissione Aia e della sostituzione del responsabile del gruppo istruttore del procedimento Ilva, ing. Lamacchia”.

Losappio spiega che “la Regione e gli Enti Locali stanno naturalmente fornendo al buon esito dell’istruttoria, insieme ad Arpa, il proprio contributo tecnico, buon esito che non insiste solo nei tempi (marzo 2009) ma soprattutto nella qualità del provvedimento ambientale che sulle emissioni deve raggiungere lo stesso risultato del Ddl e che deve anche indicare altri inquinanti e la loro riduzione in una logica di ecocompatibilità fra stabilimento e salute”.

Dal presidente provinciale di An e consigliere regionale, Pietro Lospinuso, arriva intanto la risposta alle affermazioni dell'assessore Losappio. “Quando fa riferimento - scrive - al ritiro della costituzione di parte civile dall’inchiesta per inquinamento nei confronti dell’Ilva non è ad An che egli deve rivolgersi ma al presidente della Provincia Florido, che aveva peraltro - insieme anche alla Cgil - pienamente condiviso l’Accordo di Programma da noi sottoscritto con l’azienda grazie al quale questa ha avviato, per esempio, gli investimenti sulle batterie che all’epoca erano ritenute la ragione principale dell’inquinamento stesso.

Quando cita l’Amministrazione-Di Bello, farebbe bene a ricordare che fu quell’Amministrazione ad ordinare la chiusura delle batterie inquinanti, mettendo in moto il processo che portò al suddetto accordo di programma, mente la giunta Stefano, dello stesso partito di Losappio, all’Ilva si è limitata ad inviare la supplica per l’obolo sulle fontanelle del cimitero, ed è quella che sta ritardando le autorizzazioni per l’impianto di urea attraverso il quale le emissioni di diossina si dimezzerebbero e che, all’ultima Conferenza di Servizi sull’argomento, si è dimenticata di convocare niente meno che l'Asl, aggiungendo così ritardo a ritardo, con buona pace della salute dei Tarantini.

Ed infine, pur tra tante parole, non posso non rilevare che Losappio non ne ha trovata una per spiegare perché nel settembre 2007 il suo Governo ha distratto i fondi destinati da quell’Accordo al risanamento dei Tamburi, dopo aver perso anche quelli per il risanamento del Mar Piccolo, che attenevano peraltro tutti alle sue competenze assessorili”.

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