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Ilva: continua il confronto

Non più nella sede di Confindustria ma direttamente in azienda, si è tenuto ‘l’aggiornamento’ fra dirigenza Ilva e segreterie Fim, Fiom e Uilm, circa l’intesa sulla cassa integrazione per circa 2300 operai dello stabilimento siderurgico.
19 novembre 2008
Fonte: TarantOggi

- Sostanziali novità non sono emerse. Così come nessun accordo è stato firmato: ci si aggiornerà il 27 novembre prossimo, a pochi giorni, se la proposta del Gruppo Riva dovesse rimanere invariata, dall’avvio della procedura della cassa integrazione ordinaria. Rocco Palombella, segretario generale Uilm Uil, parla di un verbale di aggiornamento, poiché, pur restando all’interno della procedura – partita lo scorso 5 novembre- “abbiamo fatto alcune richieste che necessitano di trovare riscontro” prima di qualunque firma sull’accordo.

Quanto chiesto dai sindacati ha sempre a che fare con la rotazione fra i lavoratori sui reparti interessati dalla Cigo a parità di mansione, una diminuzione del numero stesso dei lavoratori, interventi nei reparti fermi – come il laminatoio a freddolegati alla possibilità di farli comunque lavorare ugualmente, anche in marcia ridotta”. Sono state anche chieste garanzie per i lavoratori interinali –recenti sono i licenziamenti di personale assunto con contratto interinale- “abbiamo chiesto di stabilizzarli, quindi trovare il modo di trasformare i loro contratti da tempo determinato ad indeterminato”.

Ultimi due punti: la possibilità che la cassa integrazione abbia un contributo da parte dell’azienda, e la conferma degli investimenti sull’ambientalizzazione. L’Ilva ha dato disponibilità per quanto riguarda la tredicesima, e conferma degli investimenti ed interventi particolari sull’ambientalizzazione. Palombella ha comunque riportato come –inizialmente- Fim, Fiom e Uilm abbiano chiesto all’azienda di rinviare il provvedimento a gennaio, per consentire ai lavoratori di vivere ‘in altro modo’ le ferie natalizie, ma su “questo ovviamente ha trovato subito la non accoglienza da parte dell’Ila, che ha invece ribadito come il provvedimento si renda necessario”.

Nel frattempo è stata anche chiesta l’esistenza di eventuali ripercussioni su aziende esterne. Ma Palombella individua una disponibilità da parte dell’azienda ad usufruire della ‘fermata’ per procedere a lavori di ristrutturazione (“la batteria 4 sarà rifatta”). Nella viva convinzione che il numero dei lavoratori coinvolti nella procedura sia eccessivo, il tempo che intercorrerà da qui al 27 novembre servirà “all’azienda per pensare a quanto richiesto, e ai sindacati per organizzare le assemblee dei lavoratori”.

Anche Fiusco, della segreteria Fiom Cgil, ha ribadito le richieste avanzate “la riduzione del numero dei lavoratori in Cassa. L’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori con contratto di somministrazione attualmente presenti in azienda affinché questi lavoratori possano rientrare in una discussione generale ed usufruire degli ammortizzatori sociali. La rotazione tra i lavoratori; l’ integrazione salariale per i lavoratori interessati dalla CIGO ed il pagamento del rateo di tredicesima del mese di dicembre e il pagamento del premio di risultato per lo sciopero avvenuto a Luglio.

Inoltre abbiamo chiesto –conclude Fiusco nella nota- all’azienda che questo periodo di riduzione dell’utilizzo degli impianti deve servire per continuare gli investimenti ed accelerare tutti quegli interventi che serviranno a migliorare l’impatto ambientale”.

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