Taranto, accordo Arpa Puglia-Eni per monitorare la raffineria
TARANTO - Sarà affidata all’Arpa la gestione del sistema di monitoraggio ambientale delle emissioni della Raffineria Eni di Taranto. Le basi del relativo protocollo di intesa che ne deriverà sono state gettate ieri nel corso di un incontro tra i vertici dell’a g enzia regionale e la dirigenza della raffineria Eni. Prossimo incontro per la definizione concreta dell’intesa il primo dicembre, nella sede dell’Arpa ubicata presso l’Ospedale Testa, luogo simbolo dell’inquinamento ambientale, posizionato proprio nelle immediate vicinanze della zona industriale ed in particolare della raffineria. Previsto un significativo investimento economico per l’acquisto di una importante strumentazione che solo in parte integrerà la rete di monitoraggio esistente.
Si tratterà di integrare e soprattutto potenziare quella strumentazione esistente con una serie di nuove apparecchiature, recettori e centraline che saranno posizionate all’inter no dello stabilimento, nonché nella zona di confine ed anche strategicamente collocate nel contesto urbano, lì dove spesso i cittadini lamentano gli effetti dell’inquinamento industriale, odori sgradevoli e fumi che coprono il cielo ed hanno probabilmente anche la loro ricaduta sul suolo.
L’obiettivo dichiarato è quello di monitorare costantemente le emissioni degli inquinanti, sapere cosa e quante sostanze fuoriescono dai camini e dagli impianti. Nel mirino in particolare il particolato sottile, gli ipa (idrocarburi policiclici aromatici), ma anche le emissioni odorigene diffuse, all’origine di quegli odori fastidiosi spesso avvertiti anche a notevole distanza dalla raffineria.
La nuova rete consentirà di verificare anche fiamme e fumi che fuoriescono dalle torce, chiari indicatori delle modalità di marcia degli impianti e dell’andamento dei processi di combustione. Nelle settimane passate proprio le alte fiamme e le pesanti nubi di fumi neri sprigionatesi dalle torce, conseguenti alle anomale fermate degli impianti a seguito di alcuni black-out della rete elettrica, erano state le cause di un grosso allarme tra la popolazione.
Episodi simili si erano verificati anche in passato, insieme all’altrettanto fastidioso fenomeno dei pesanti cattivi odori di gas provenienti da quest’area industriale e diffusisi per l’intera città. Ora con l’incontro di ieri sigiunge finalmente alla definizione di una collaborazione più stretta con l’agenzia di controllo re gionale.
«E' stato un incontro proficuo - ha dichiarato il direttore dell’Arpa, Giorgio Assennato. C'è stata una franca discussione dei vari problemi ed una condivisione dei principi. Mi ritengo soddisfatto, mi pare sia stata manifestata una piena consapevolezza del problema ambientale».
E sempre in materia ambientale va registrata la presa di posizione del sindaco di Statte, Angelo Miccoli, che giudica il disegno di legge regionale sulle diossina. «Un provvedimento certamente necessario». Per Miccoli «il provvedimento segna l’inizio di un nuovo percorso, sostenuto dalla presa di coscienza dei cittadini che sulla propria pelle continuano a pagare un prezzo troppo alto. La legge afferma l’impegno che la Regione Puglia e l’Arpa stanno portando avanti nei confronti delle attività industriali a forte impatto ambientale. Siamo passati dalle parole, dai proclami ai fatti: il Ddl stabilisce numeri e penalità.
La comunità di Statte che rappresento vuole i fatti , impegni concreti che si tramutino in azioni reali. Ora è necessario che alla proposta legislativa faccia seguito «il quadro delle immissioni di sostanze nocive all’ambiente, affinché si possa risalire alle sorgenti di contaminazione. La diossina costituisce infatti solo uno dei tanti agenti inquinanti, a cui sono da aggiungere anche polveri e particolato».
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