Gli appelli alla Chiesa e agli ordini professionali
Per S.E. Mons. Benigno Luigi Papa
Rev.ma Eminenza,
in questi giorni la città di Taranto vive "finalmente" unita per affrontare il problema dell'ambiente che da tempo la opprime.
Si è costituita infatti Altamarea, il simbolo unitario di tutte le associazioni civiche ed ambientaliste che in questi anni si sono occupate di ambiente e di salute per la gente di Taranto.
In onore dei tarantini e per ribadire il concetto che chi abusa dell'ambiente offende la vita umana e la morale cristiana, Altamarea ha organizzato per il 29 novembre (con partenza alle ore 9.30 dal piazzale dell'Arsenale) una grande marcia, alla quale La invitiamo a partecipare. Il supporto della Chiesa ci è di grande conforto e aiuto.
Con questa marcia chiediamo il rispetto dell'ambiente, con regole certe e verificabili, per limitare i danni che ormai da tempo Taranto è costretta a subire.
Questo rispetto lo chiediamo oggi per preservare i nostri figli e le generazioni future.
Confidiamo nel Suo supporto ed aiuto.
Distinti saluti
Altamarea
Luigi Boccuni
Giovanni Carbotti
Serena Cesaria
Leo Corvace
Paola Fedele
Adamo Gentile
Alessia Gira
Nicola Mancino
Alessandro Marescotti
Giuseppe Merico
In rappresentanza delle associazioni
AIL Taranto
Aiutiamo Ippocrate
ARCI Taranto
Ass. Bambini Contro L'Inquinamento
AVO Ass. Volontari Oncologici
CSV (Centro Servizi Volontariato) Taranto
Comitato Vigiliamo Per La Discarica (Grottaglie)
Comitato per Taranto
Ecomunita
I Dea (Martina Franca)
Impatto Zero
Legambiente Taranto
Libera Taranto
Lipu Taranto
Orizzonte Canoa
PeaceLink
Sensibilizzazioni Libere e Concrete
Taranto Annozero
TarantoViva
WWF Taranto
Appello al mondo dell'economia: "Una Taranto avvelenata non ha futuro economico"
La marcia del 29 novembre, organizzata da tutte le associazioni che si ritrovano sotto il simbolo di AltaMarea è una sfida decisiva anche per il mondo del lavoro e dell'economia.
È inutile nascondersi dietro un dito: la questione ambientale è un caposaldo di qualsiasi modello di sviluppo di qui a 100 anni. Taranto non può scindere la questione ambientale dal suo futuro economico.
Il fattore ambiente incide sull'edilizia, dove il segmento "ecocompatibile" presenta i tassi di crescita più dinamici e, grazie ai prezzi di vendita unitari più elevati, anche più profittevoli. Ambiente sano significa sviluppo per agricoltura, pesca e turismo, tre settori di lunga tradizione per il nostro territorio.
Ma il fattore "ambiente" diventa decisivo soprattutto per la variabile "aspettative", ovvero per quella componente psicologica che l'economista Joseph Schumpeter amava definire "spirito irrazionale", che conduce gli operatori economici ad affrontare e a vincere il rischio di nuove intraprese.
Bisogna spezzare il circolo vizioso che invece oggi domina l'economia e il lavoro a Taranto, circolo che vede il danno ambientale deprimere speranze di successo e ambizioni professionali.
La questione ambientale è il punto di partenza di un nuovo modello di sviluppo, anzi di qualsiasi modello di sviluppo, in un momento in cui la crisi sta tagliando le gambe a tutte le grandi aziende del mondo. E le forze sindacali hanno il diritto/dovere, nei confronti dei loro rappresentati, di guardare oltre il passato. E ci conforta sapere che gran parte del mondo sindacale abbia deciso di aderire alla marcia del 29 novembre.
I "costi esterni" di questo sviluppo ecodistruttivo sono ormai evidenti in tutta la loro drammaticità.
In questa città, ogni famiglia ha in casa un morto per i veleni di acqua, terra e aria; e ogni famiglia ha in casa almeno un disoccupato. Un marcia per l'ambiente è oggi una marcia per il futuro, che certamente non potrà essere peggiore del passato e del presente se sapremo cambiare pagina con intelligenza e lungimiranza.
Una Taranto avvelenata non ha futuro economico.
La prospettiva delle società postindustriali è orientata verso un incremento dei posti di lavoro nel settore terziario dei servizi che ormai è la fonte principale di lavoro in Europa. Uno sviluppo ecodistruttivo deprime tale prospettiva e genera un effetto dirompente negativo su un settore estremamente sensibile come quello del commercio.
Non è un caso che l'Ascom abbia aderito alla marcia e che altre associazioni di categoria e professionali stiano facendo altrettanto. Occorre unire le intelligenze della città per evitare che venga concessa un'Autorizzazione Integrata Ambientale "fuori norma" rispetto agli standard europei di tutela ambientale. E' il momento di vigilare e far sentire forte sulle istituzioni l'attenzione e la preoccupazione della comunità di Taranto e provincia.
Facciamo appello pertanto agli ordini professionali e alle associazioni di categoria perché il 29 novembre siano unite in corteo per il bene di Taranto e per riventicare un diritto al futuro dell'intera comunità socio-economica.
La marcia è aperta a tutti. Si può aderire inviando una e-mail a
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