In marcia per salvare Taranto
In marcia verso la grande manifestazione di sabato. Con un’attenzione fondamentale: che nessuno possa strumentalizzare l’urlo di una città contro i veleni che ammorbano l’aria di Taranto.
E’ stata presentata ieri mattina, al Delfino, la marcia per l’ambiente, appuntamento fissato ormai da tempo e che ha trovato, va det-to con tanta soddisfazione, risposte un po’ da tutti i settori della città.
Infatti, ‘Altamarea’ può definirsi il consorzio che raduna le tante associazioni – ma non solo – che stanno partecipando all’organizzazione della marcia. Perché saranno davvero in tanti i cittadini che sfileranno in corteo per le vie della città.
“Il nodo fondamentale – spiega il dott. Pino Merico – è che si prenda finalmente coscienza come la tutela della salute sia un valore assoluto a cui dobbiamo fare tutti riferimento.
Taranto è un caso nazionale, non c’è dubbio. Ed è la sede di uno dei più grandi poli industriali d’Europa, un polo che, lo dicono i dati, inquina”. Merico, com’è noto, è presidente di ‘Bambini contro l’inquinamento’, l’associazione che alcuni mesi fa riuscì a coinvolgere oltre diecimila persone in una marcia che ebbe il merito di smuovere dal torpore quanti non avevano forse il coraggio di associarsi a una battaglia di civiltà.
Da quel momento in poi, sono successe tante, tantissime cose: finalmente i politici hanno accelerato, tanti cittadini guardano il cielo avvelenato e la grande industria non più con timore, i mezzi d’informazione a tutti i livelli hanno ben compreso come Taranto soffra, addirittura potrebbe approvarsi una legge regionale che impone limiti alle emissioni.
E fra i tanti ed importanti obiettivi della manifestazione, “vogliamo particolarmente segnalare la necessità di sconfiggere ogni palese o malcelata opposizione alla proposta di legge presentata dalla Giunta Vendola e che vuole, finalmente, imporre all’ILVA ed alle altre grandi industrie il rispetto delle normative europee sulle emissioni inquinanti, per tutela della dignità e della vita dei lavoratori e degli abitanti di questa città e di questo territorio. La legge deve essere approvata rapidamente dal Consiglio regionale ed attuata.
Occorre costringere ILVA e le altre aziende a reinvestire e subito una parte consistente degli enormi profitti”
Insomma, Taranto non sembra più sola e, soprattutto, il dibattito politico, a tutti i livelli, seppur acceso e con differenti visioni, è quotidiano. Conun solo dilemma: come conci-liare salute e occupazione? “Chiudere la grande industria non è come staccare la spina – spiega onestamente Merico -, c’è da fare i conti con la tantissima gente che dalla grande industria riceve il sostentamento familiare. Però, continuo a chiedermi: perché in altre città europee, dove risiedono poli industriali altrettanto grandi come il nostro, c’è convivenza tranquilla e pacifica? Perché l’ecocompatibilità non può essere un traguardo anche per la nostra Taranto?”.
Saranno in migliaia sabato mattina, c’è da scommetterci. E saranno forse molti di più rispetto alla marcia precedente. Le adesioni fioccano, la voglia di manifestare è tanta. Tra le tante, da registrare quelle del sindaco Ezio Stefàno, del presidente del Consiglio comunale Gina Lupo e dell’assessore all’ambiente Sebastiano Romeo.
Di certo, però, non mancheranno altri rappresentanti politici, oltre ai sindacati. Se vogliamo azzardare, sabato forse si scriverà una delle pagine più importanti di tutta la storia millenaria di questa città. Con un invito specifico di Merico e dei tanti che stanno lavorando: “Nessuna strumentalizzazione, che nessuno s’azzardi a provarci. Ha ragione mons.Papa: non ci sia alcun inquinamento spirituale”. Come dargli torto?
Articoli correlati
- Dalle carte dell'indagine Ambiente Svenduto
Perché Altamarea e PeaceLink erano temute dall'ILVA
Un breve passaggio che evidenzia l'importanza e l'efficacia dei comunicati stampa "numerosi e costanti"31 luglio 2016 - Comunicato stampa
Altamarea incontra il garante Esposito
Chiediamo che il Garante faccia mettere a disposizione del pubblico relazioni, progettazioni, pareri, comunicazioni e pretenda, nel contempo, che le osservazioni che scaturiranno dal pubblico siano esaminate seriamente e debitamente valorizzate. Il Garante deve far sì che gli uffici tecnici degli enti locali si aprano ai cittadini anziché opporre pretestuosi “segreti d’ufficio”15 febbraio 2013 - Biagio De Marzo - Ilva, studio Sentieri, a Taranto aumentata la mortalità
Legambiente: “I nuovi dati confermano la drammaticità della situazione"
Necessari provvedimenti urgenti e una valutazione dell’impatto sanitario che orienti le prescrizioni dell’Aia22 ottobre 2012 - Legambiente Taranto - Comunicato stampa
ILVA: A Vendola piace l'AIA (ma non l'ha letta)
Vendola legga le carte prima di fare affermazioni di pura fantasia. Anche perché la prescrizione della magistratura all'ILVA è quella di non produrre e non inquinare mentre l'AIA concessa è l'autorizzazione a continuare a produrre e a inquinare22 ottobre 2012 - Alessandro Marescotti
Sociale.network