Rigassificatore, la Regione nega la Via Brindisi
BRINDISI - Il rigassificatore a Capobianco non s´ha da fare. Netto il parere di Comune e Provincia, cui da ieri si somma anche quello della Regione che ha espresso valutazione negativa alla richiesta di Valutazione di impatto ambientale presentata dalla Brindisi Lng.
Le valutazioni degli enti locali tuttavia, come ha tempestivamente sottolineato la società britannica, «non costituiscono parere vincolante per il ministero», cui tocca l´ultima parola.
L´esito finale della vicenda rigassificatore resta dunque aperto, e val la pena di ricordare che recentemente il capo del governo ha manifestato la volontà di inaugurare personalmente l´impianto nel capoluogo messapico.
La consapevolezza che la partita non è chiusa non ha smorzato gli entusiasmi manifestati dal sindaco del Comune di Brindisi Domenico Mennitti e dal presidente della Provincia Michele Errico, seduti l´uno affianco all´altro ieri mattina nella presentazione del piano strategico dell´Area vasta. Coppia politicamente singolare: forzista il primo, e pronto a rischiare la ricandidatura a capo del governo cittadino osteggiata da una costola del partito capeggiata da Luigi Vitali proprio sull´affaire rigassificatore; l´altro, il notaio-presidente, segretario provinciale del Partito democratico, entrambi uniti dall´idea che l´insediamento dell´impianto nel porto sarebbe una iattura per l´intero territorio. Punto di vista espresso nelle sedi istituzionali, nelle manifestazioni di piazza, ma anche a botta di ricorsi.
L´amministrazione provinciale ha ricordato come la richiesta di Via fosse stata del tutto elusa da Brindisi Lng «in violazione della normativa europea, tanto da indurre il ministero dello Sviluppo economico a sospendere nel 2007 l´autorizzazione alla realizzazione e all´esercizio del rigassificatore, in seguito a istanza di autotutela nel 2005 da parte della Provincia di Brindisi, forte del proprio ricorso alla Commissione europea».
A conforto della posizione espressa da entrambi gli enti, gli studi di natura tecnica, che parlano di «insostenibilità di un impianto a rischio di incidente rilevante nel centro del porto, tra altri 7 impianti a rischio, in un´area dalla sensibilità ambientale certificata dallo sfortunato status di area di crisi ambientale e di sito inquinato di interesse nazionale».
Dalla parte di Mennitti ed Errico, la nutrita schiera degli ambientalisti di Brindisi, che rispetto ai rappresentanti delle istituzioni locali esprimono però una differenza di posizione sostanziale. Mentre sindaco e presidente si sono dichiarati possibilisti, ciascuno a modo suo, rispetto alla prospettiva di costruire l´impianto in un altro sito, il comitato degli ambientalisti è contro il rigassificatore a Brindisi senza se e senza ma.
Intanto, oggi in Regione potrebbe arrivare il primo atteso via libera alla legge contro la diossina dell´Ilva, voluta da Nichi Vendola. Il testo sarà al vaglio della commissione Ambiente che, salvo sorprese, dovrebbe agevolmente farlo arrivare al prossimo consiglio regionale per la sua approvazione definitiva. Anche l´opposizione potrebbe votare il provvedimento se, con qualche emendamento, ne sarà modificato parzialmente il contenuto.
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