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Bonifiche a Taranto, finanziati 20,5 milioni

Le risorse saranno destinate al quartiere Tamburi e al sito del gruppo oleario italiano. Dieci milioni sono stati stanziati per riqualificare la zona e dare un futuro ai cittadini.
11 dicembre 2008
Cesare Bechis
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

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TARANTO — Venti milioni e mezzo di euro arrivano a Taranto su decisione della giunta regionale. Dieci servono alla riqualificazione del quartiere Tamburi, il resto alla messa in sicurezza e alla bonifica di un'area a ridosso dello stesso rione, dove sorgeva la fabbrica del Gruppo Oleario Italiano. La notizia arriva dall'assessore regionale al Bilancio, Michele Pelillo, che ha portato in giunta il provvedimento ottenendone l'approvazione.

I dieci milioni destinati ai Tamburi sono una quota dei fondi stanziati con l'accordo di programma sull'ambiente. Già determinati nel mese di agosto scorso, ora possono finalmente prendere la strada per Taranto.

«Uno dei miei primi atti istituzionali - osserva l'assessore Pelillo - è in favore del mio territorio e questo mi gratifica particolarmente. Il progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi potrà finalmente partire e dare il via ad un'azione di riqualificazione di un'area fortemente segnata da problemi di inquinamento atmosferico, di degrado ambientale e urbanistico nonché da un profondo disagio sociale. Taranto potrà guardare al futuro con maggiore fiducia».

Si tratta di finanziamenti dirottati verso altri obiettivi perché bisognava rendicontarli entro il 31 dicembre dell'anno scorso, ma il Comune di Taranto non fece in tempo a sfruttare questa leva finanziaria rischiando di vanificare ogni tipo possibile di intervento di riqualificazione. Adesso, tuttavia, sono stati recuperati e ne arriveranno altri 69 pur se dipenderà dalla disponibilità del Fondo per le aree sottoutilizzate messi a disposizione dall'Unione europea.

I dieci milioni sono immediatamente disponibili per realizzare i primi interventi infrastrutturali. L'altro provvedimento della Regione Puglia riguarda i 10,5 milioni di euro per la caratterizzazione del sito del vecchio Gruppo oleario italiano e per la messa in sicurezza.

Nel frattempo è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto sui dragaggi che avvia l'iter per poter procedere, a Taranto, a adattare i fondali alle nuove navi portacontainer di ultima generazione. Occorrono 16,5 metri di pescaggio per consentirne l'attracco.

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