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Paolombella (UILM) La tutela dell'ambiente non vuol dire chiusura

L’Ilva allarga la procedura di cassa integrazione. Cosi’ l’Ilva inquinera’ di meno, paradossalmente”. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, fa esercizio di realismo. “Mi chiedo, a proposito di ambiente, se pero’ e’ questa la soluzione. I problemi ambientali non si risolvono chiudendo lo stabilimento, ma spingendo l’Ilva a investire perche’ ristrutturi gli impianti”.
16 dicembre 2008
Fonte: AGI

ILVA Taranto (1)
(AGI) - ”L’Ilva allarga la procedura di cassa integrazione. Cosi’ l’Ilva inquinera’ di meno, paradossalmente”. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, fa esercizio di realismo. “L’Ilva marcera’ con due altoforni e lo fara’ per lungo tempo.

Mi chiedo, a proposito di ambiente, se pero’ e’ questa la soluzione. I problemi ambientali non si risolvono chiudendo lo stabilimento, ma spingendo l’Ilva a investire perche’ ristrutturi gli impianti.

Se l’Ilva chiudesse - aggiunge Palombella - rivivremmo lo stesso dramma dello Yard Belleli. Sono passati dieci anni, le risulta che quell’area sia stata bonificata? Con un’aggravante: l’Ilva e’ due volte e mezza la citta’. Mi spiega lei quali soldi di quale governo riuscirebbero a risanare la zona?”.


Per Palombella la questione ambientale va legata al lavoro e allo sviluppo. “Attenzione quando si dice: monocultura siderurgica; quando si afferma: per colpa dell’Ilva non abbiamo investito nel turismo. Con la fine della Belleli, la crisi dell’Arsenale, e’ rimasta solo l’Ilva. Se chiude, come e dove saranno ricollocati i lavoratori? E quali saranno le conseguenze per la nostra economia? Per caso quei lavoratori sono rimasti a Taranto a lavorare? Non mi risulta. Mi chiedo ancora: e’ onesto dire che per colpa dell’Ilva non ci sia stato lo sviluppo delle infrastrutture turistiche sulla litoranea salentina?”.

DDL DIOSSINE: VENDOLA, DIFESA AMBIENTE NON E’SOLO PER CONVEGNI

(AGI) - Bari, 16 dic. - “Voglio annunciare una scelta nelle citta’ - ha detto ancora Vendola - non potremo consentire nemmeno un grammo di inquinamento in piu’ scaricato nel nome dell’occupazione. Mettere l’ambiente al centro dell’agenda di lavoro non e’ un vincolo all’economia, non e’ un muro: e’ il contenuto forte di un’altra idea di sviluppo, basata su una filiera di valori: la bellezza, il paesaggio, il territorio sono una nuova economia, non un libro dei sogni. Si sperimenta in Puglia un cambiamento.

Conosciamo i lutti della citta’ di Taranto. Ho pensato a Roberto, morto a 16 anni di cancro. Se insieme pensassimo che in futuro non ci debba essere piu’ una storia segnata per tanti ragazzini e ragazzine faremmo una cosa buona. Il problema di oggi e’ la diossina che si e’ accumulata sul terreno. La battaglia bipartisan da fare e’ che il governo centrale cacci i soldi per il risanamento. Facciamola insieme. Non e’ per avere tanti soldi per il Sud spendaccione, ma per dare alla nostra gente il futuro di cui ha diritto”.

“Negli incontri con Riva ho parlato di diritto alla vita - ha aggiunto Vendola - e’ un galantuomo di vecchio stampo, un uomo ottocentesco. Questo incontro impossibile e’ stato serio: abbiamo fatto un passo dopo l’altro, un’interlocuzione inedita. Non ho fatto il notaio, sulle carte ho sollecitato il contributo di esperti e tecnici. Sono nate 100 osservazioni, che hanno portato ad altre 8 ed al tavolo permanente. Abbiamo cominciato a nominare i veleni, lo abbiamo spinto ad aprire il primo centro Inail in una fabbrica con una geografia di rischi e pericoli notevole, specie per i ragazzi del subappalto.

Con questa legge non risolviamo i problemi del passato e del presente, ma cominciamo a risolvere i problemi del futuro. Non e’ una legge estemporanea, nasce dopo che l’Arpa ha indicato il male e i rimedi per il male - ha insistito Vendola - al ministro Pecoraro Scanio ho posto che bisognava considerare lo scandalo della soglia consentita di diossine, proprio come hanno fatto i friulani per l’azienda di Lucchini.

Tre volte sono stato insultato dal ministro Prestigiacomo e tre volte ho teso la mano, facciamo insieme questa battaglia, ho detto, salviamo insieme Taranto. La nostra legge non parla solo in salsa tarantina, vuole dare speranza alla Puglia e parlare all’Italia e all’Europa. Sta arrivando come uno tsunami la crisi mondiale e c’e’ chi pensa che l’ambiente vada messo da parte per dare da mangiare alle persone, ma come si puo’ piu’ mangiare se gli alimenti sono contaminati? Facciamo di Taranto e Brindisi l’oggetto di una contesa ambientale: colleghi del centrodestra e del centrosinistra sfidiamoci su questo terreno”.

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