Legge anti-diossina, dal Governo non arriverà lo stop
Il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, lo aveva già fatto capire nei giorni scorsi: al contrario della Legge regionale 31 del 21 ottobre scorso («Norme in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili e per la riduzione di immissioni inquinanti e in materia ambientale »), la normativa anti diossina non troverà ostacoli a Roma. E non solo perché il ministero competente in prima battuta, quello dell'Ambiente guidato da Stefania Prestigiacomo, ha già dato un ok di massima. Ma anche perché a Roma la legge anti diossina è giudicata come «legge politica», in vista delle elezioni regionali della primavera 2010: «Il termine previsto per i nuovi livelli di emissione di diossina - ha spiegato nei giorni scorsi Fitto in un forum all'Ansa - è il 31 dicembre 2010. Un tempo preciso che consente la possibilità nella campagna elettorale del 2010 di andare ai cancelli dell'Ilva e stringere la mano ai lavoratori e ad esprimere solidarietà e contemporaneamente spostarsi nella piazza di Taranto e manifestare contro i problemi ambientali».
Il Governo di centrodestra, quindi, ha deciso di non «fare da sponda» o, meglio, «da bersaglio»: se braccio di ferro ci sarà, sarà tra l'Ilva e la Regione, senza intromissioni ministeriali.
Anche a via Capruzzi devono aver capito l'aria che tira, ma forse non ci credono fino in fondo o non riescono a crederci del tutto: ieri, in una nota, l'assessore regionale all'ecologia Michele Losappio ha definito «strabiliante» la posizione del capogruppo di Forza Italia alla Regione Puglia, Rocco Palese e «più coerente » quella del consigliere regionale di An Pietro Lospinuso, quasi compiacendosi con quest'ultimo. «Strabiliante», sostiene Losappio, perché Palese «dopo aver chiesto e preteso di anticipare dal 2010 al 2009 i tempi di riduzione delle diossine a 0,4 nanogrammi si dichiara, dopo il richiamo di Fitto, interessato alle richieste Ilva fino a rimproverare Vendola».
«Più coerente» Lospinuso che «ha voluto caratterizzarsi come sostenitore di Riva, unico dei tarantini a non votare a favore della legge, presentando un emendamento, poi ritirato, che posticipava dal 2010 al 2013 l'abbattimento delle diossine a 0,4 nanogrammi e oggi a suo agio nel denunciare l'intolleranza della sinistra che ha impedito lo slittamento dei tempi». «Insomma - conclude Losappio - questa volta il più allineato con il ministro è stato il consigliere di An. Ma, ne sono certo, Palese rapidamente recupererà». Ha già recuperato: quella legge non troverà ostacoli, se non quello dell'Ilva.
Articoli correlati
- Lettera ai sostenitori di PeaceLink
ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink - Ottobre 2024
Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti - La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto
La buffa cerimonia del ministro Urso
Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti - L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico
Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."11 ottobre 2024
Sociale.network