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Foggia e Taranto avanti piano e le altre perdono posizioni

Come si vive nella regione secondo la ricerca del Sole 24 Ore. I parametri dell'indagine spaziano in vari settori: tenore di vita, affari e lavoro, infrastrutture, sicurezza, tempo libero
30 dicembre 2008
Adriana Logroscino
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

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BARI — Tutte e cinque ben oltre l'ottantesima posizione, le città pugliesi non brillano di sicuro per qualità della vita. E' il responso dalla consueta classifica stilata dal Sole 24 Ore alla fine di ogni anno. Salgono, di poco, soltanto Foggia e Taranto (che guadagnano rispettivamente due e tre posizioni), perdono ulteriormente quota Lecce (da 83esima ora è 88esima), Brindisi (era 85esima ora è 89esima) e Bari (da 92 a 93).

I parametri dell'indagine del quotidiano economico spaziano nei vari settori: tenore di vita, affari e lavoro, infrastrutture, percezione della sicurezza, tempo libero, ambiente, salute e felicità.

E proprio riguardo alla felicità le città pugliesi se la cavano meglio. Taranto è addirittura 51esima. Segno che i cittadini sono più ottimisti di quanto le condizioni generali farebbero scommettere. La classifica sulla felicità è in effetti slegata del tutto dai parametri di sviluppo ed economici in generale. Male anche se piccole

Bari è l'unica città pugliese iscrivibile nel gruppo dei 49 centri italiani di media grandezza (tra i 300mila e gli 800mila abitanti). Questo gruppo piazza nella top ten tre rappresentanti, tutte del Nord. Per le altre province pugliesi, la sconfitta è più bruciante perché proprio tra le città piccole (33 con meno di 300mila abitanti in Italia) si registrano i risultati migliori: sono sette nelle prime dieci. Circostanza che però non riguarda la nostra regione né il Sud in generale: la prima rappresentante del Mezzogiorno, L'Aquila, è al numero 55.

Migliori piazzamenti

Per poter guardare con un po' di ottimismo alla qualità della vita in Puglia, occorre cercare tra i diversi indicatori tenuti in considerazione dal Sole 24 Ore per stilare la classifica complessiva. Il miglior piazzamento è per il saldo tra negozi che aprono e che chiudono e spetta a Foggia, diciottesima. Anche per spirito d'iniziativa, calcolando, cioè, il numero di imprese registrate per numero di abitanti a tutto settembre 2008, il capoluogo dauno è quarantesimo e distacca di molte lunghezze Bari (67), Brindisi (78), Lecce (86), Taranto (98).

La sicurezza delle strade, poi, porta Lecce alla ventesima posizione: gli incidenti sono molto meno che a Bari, 48esima in questa particolare classifica. Meno sorprendente il piazzamento ancora di Lecce al 13esimo posto per l'ordine pubblico: i piccoli centri fanno la parte del leone in questo elenco. Ma sono i brindisini a sentirsi più sicuri: nella classifica sulla percezione della gravità dei problemi di criminalità sono quarti dietro agli abitanti delle settentrionali e vivibilissime Trento, Bolzano e Aosta. Bari, 62esima, nella graduatoria per l'ordine pubblico è lontana. Ovvio che i suoi cittadini, riguardo alla percezione di sicurezza, si piazzino a quota 97. E' la microcriminalità a pesare sulla sicurezza nel capoluogo di regione che però può festeggiare la riduzione di appartamenti svaligiati (parametro che le assegna il posto numero 37) e un risultato discreto per i minorenni denunciati (Bari è al numero 20 dietro al 12 di Lecce).

Infine queste due stesse città ottengono buoni risultati sui fronti culturale e sociale. Bari è ventinovesima per spettacoli cinematografici e cinquantesima per acquisti in libreria. Lecce è 38esima per organizzazioni di volontariato. Ma la classifica generale del tempo libero non lascia spazio a trionfalismi: tutte le pugliesi sono oltre quota 70.

Disoccupati e pessimisti

Il capoluogo jonico, invece, può vantare il miglior trattamento per i suoi pensionati: la media dell'assegno per chi è a riposo di 761 euro la porta al 22esimo posto. Di nuovo Foggia (con Bari) miglior città pugliese per numero di occupati: l'indice di chi cerca lavoro è comunque alto rispetto alla media - 9.6% contro il 6,4% di media nazionale - ma più basso che nelle altre province, con Lecce al 14,5 non lontano dalla maglia nera delle città siciliane (16%).

Molto male, tutte le pugliesi, per il numero di giovani (tra i 24 e i 34 anni) occupati: Bari è prima con un mediocre 43,3% (la media nazionale è del 60,4%), seguono Lecce (42,6%), Taranto (33,9), Brindisi (33,4) e Foggia (30,1). Poco confortanti anche i dati sui protesti. Tutte le pugliesi oltre quota 60 con Bari al 73esimo posto. Inevitabile che, riguardo al lavoro i pugliesi siano tra i più pessimisti. Tra l'80esimo di Lecce e il 99esimo posto di Brindisi ci sono Taranto (posizione 83), Foggia (84) e Bari (93) che, tra le città metropolitane, ha dietro di sé soltanto i napoletani.

I commenti dei sindaci

Il sindaco di Bari Michele Emiliano non si lascia abbattere dal posizionamento della sua città in coda alla classifica. «I parametri del Sole 24 Ore sono economici, esulano dalle competenze del Comune - dice - così si spiega perché la classifica di Italia Oggi che invece tiene in conto inquinamento, verde pubblico e politiche di mobilità, ci ha premiato con un balzo di oltre 40 posizioni». Il primo cittadino di Foggia, Orazio Ciliberti, invece, festeggia l'avanzamento della sua città. «Seppure più lieve rispetto alle rilevazioni di Italia Oggi - osserva - Foggia guadagna due posizioni rispetto allo scorso anno».

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