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Rifiuti, la discarica di Ugento riparte

Diplomazia già al lavoro per dirottare l´immondizia che raddoppia nel pieno della stagione turistica. Solo Taranto può salvare il Salento. Poli Bortone: non importa chi se ne assume la paternità, si impedisca un´infamia come per la Campania
8 gennaio 2009
Paolo Russo
Fonte: Repubblica

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Trasportare i rifiuti lontano dalle spiagge del Salento per salvare la prossima stagione estiva. Tra le righe dell´accordo siglato ieri a Lecce, emerge la grande paura delle giunte di centrosinistra: Regione e Provincia non vogliono solo bloccare l´emergenza rifiuti. L´obiettivo è quello di schivare l´onda mediatica che ha affossato Napoli e che potrebbe mettere in ginocchio anche l´estate pugliese. Per questo, per non far comparire le immagini dei cassonetti traboccanti, nei telegiornali nazionali o su Youtube, è tornata rapidamente in auge una soluzione che il presidente Nichi Vendola avrebbe preferito evitare. I rifiuti del Salento, presto, potrebbero ricominciare a viaggiare verso Taranto.

Le trattative con il presidente della Provincia Gianni Florido e con i sindaci di Grottaglie e Fragagnano sono partite già ieri: «Ci vuole un po´ di diplomazia e tanto lavoro - ha rivelato l´assessore regionale all´Ecologia Michele Losappio - di sicuro questa non è un´ipotesi che può più essere esclusa». Anche perché le lancette dell´emergenza rifiuti sono solo state spostate in avanti di sei mesi. La vera bomba per il Salento potrebbe scoppiare alla fine di giugno. La presenza dei turisti, nei mesi estivi, fa aumentare la produzione di rifiuti del 50 per cento. Fino quasi a raddoppiare nel mese clou di agosto.

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Tra le incognite dell'accordo di programma sottoscritto ieri a Lecce nel tentativo di risolvere l'emergenza rifiuti in due terzi dei comuni salentini, ce n'é uno che oltrepassa i confini provinciali: la disponibilità dei tarantini ad accogliere ancora i rifiuti dei loro cugini salentini.

I contatti tra le due province confinanti e politicamente amiche (Taranto e Lecce sono amministrate dal centrosinistra) sono già iniziati da tre giorni. A discuterne sono gli assessori all'Ambiente dei due enti (Gianni Scognamillo per Lecce e Michele Conserva per Taranto), con l'invito allargato al pidiellino, Raffaele Bagnardi, sindaco di Grottaglie dove ha sede la discarica Ecolevante nelle cui capienti vasche dovrebbe essere scaricata la parte umida biostabilizzata dei 46 comuni della Lecce Ato 2. Ed è dal sindaco che traspare una certa disponibilità al dialogo. «Il mio Comune si allinea alle decisioni della Provincia, ma in ogni caso afferma Bagnardi - qualsiasi accordo non può prescindere dalla necessità di eliminare gli sbilanciamenti nel trattamento di diversi ambiti territoriali».

Il primo cittadino fa leva sui costi e i ricavi di un eventuale affare e non fa tesoro delle aspettative: «Il problema - dice - è il versamento dell'ecotassa che la Regione Puglia incamera sulla massa di rifiuti che si conferiscono in discarica: per questo deve essere la Regione a dirimere la questione».

L'obiettivo del sindaco grottagliese e ben noto: incamerare il milione di euro circa che ogni anno la discarica situata sul proprio territorio versa nelle casse regionali e che poi sono utilizzati per premiare i Comuni ambientalmente più virtuosi. Un milione di euro che (se si dovessero soddisfare i bisogni del primo cittadino), finirebbe nei bilanci del Comune. Un beneficio che non serve al presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, pronto invece ad alzare gli scudi. Tra qualche mese dovrà affrontare la non facile campagna elettorale per la sua riconferma.

Ma per quella data la discarica di Ugento dovrà già essere chiusa. L´unico sito di stoccaggio attualmente in funzione per settanta comuni leccesi, non sarà più in grado di raccogliere spazzatura. Il suo posto dovrebbe essere preso dall´impianto, più pulito, gemello che dovrebbe sorgere accanto. Ma, a causa della presenza di amianto e di cavità carsiche, la nuova discarica di Burgesi nascerà già dimezzata.

La sua superficie, infatti, non supererà la metà di quanto previsto inizialmente nei progetti. Il terreno è troppo fragile per sopportare il peso di troppi rifiuti. Ma l´incognita maggiore resta quella del fattore tempo.

A Burgesi l´Arpa sta ancora eseguendo i carotaggi necessari per verificare la tenuta della cava. Un nuovo slittamento della consegna dei lavori è molto più che un´ipotesi. Più complicata ancora la situazione dell´Ato Lecce 2. La nuova discarica di Corigliano d´Otranto non sarà pronta prima di ottobre 2009. Un sacrificio, in questo caso sarà chiesto anche a Cavallino che sarà chiamata a smaltire la parte secca dei rifiuti attraverso il nuovo impianto per il Cdr che sarà messo in funzione tra qualche settimana.

Resta il problema dell´umido. Per tamponare anche questa emergenza, con ogni probabilità, il ricorso alle discariche tarantine non potrà essere evitato. O le foto dei cassonetti traboccanti prenderanno il posto delle cartoline con le spiagge bianche e il mare cristallino.

Per questo, ieri la senatrice e coordinatrice di An Adriana Poli Bortone, ha invitato maggioranza e opposizione a sospendere le ostilità e concentrarsi su una rapida soluzione del problema: «Se ne assuma chiunque lo voglia la paternità, ma si impedisca che la Puglia venga assimilata alla Campania nel momento in cui sta sperando di decollare con il turismo».

Una possibile ricetta per uscire dalla crisi la offre anche il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini che invita i sindaci salentini a investire seriamente nella raccolta differenziata: «Nel Salento non supera il 10 per cento».

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