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Taranto, Ilva a rischio chiusura il ministro convoca tutti a Roma

Oggi riunione tra enti locali, sindacati e azienda sulla legge antidiossina della Regione. La grana Ilva rimbalza nuovamente sul tavolo del governo Berlusconi.
11 febbraio 2009
Mario Diliberto
Fonte: Repubblica

Berlusconi
TARANTO - Il ministro dell´Ambiente Stefania Prestigiacomo ha convocato per questa sera a Roma una riunione con l´obiettivo "di valutare congiuntamente – si legge nella nota ministeriale - le questioni connesse all´attività dello stabilimento siderurgico di Taranto, anche alla luce della disposizioni contenute nella recente legge della Regione Puglia". Il nodo da sciogliere resta quello della compatibilità tra l´attività della grande fabbrica dell´acciaio, in attesa di rilascio della autorizzazione integrata ambientale, e i limiti sulle emissioni di diossine stabiliti dalla legge regionale approvata a Bari lo scorso 19 dicembre.

«Andiamo a Roma con lo spirito di risolvere una volta per tutte a questo rimpallo di responsabilità su un tema di importanza vitale per il nostro territorio», spiega il presidente della Provincia Gianni Florido che farà parte della pattuglia istituzionale che questa mattina partirà dalla Puglia per partecipare all´incontro previsto in serata al Ministero dell´ambiente.

Giorno dopo giorno il caso Ilva diventa sempre più rovente con un susseguirsi di reazioni e previsioni anche nefaste, come quella di Mario Ghini, segretario nazionale della Uilm, che ha paventato un rischio di chiusura per il colosso dell´acciaio. "La legge va rispettata e difesa – continua Gianni Florido – ma va verificata la praticabilità dei tempi dettati da quella normativa alla luce delle obiezioni tecniche formulate dall´azienda".

Al suo fianco questa sera ci saranno il presidente della Regione Nichi Vendola, i rappresentanti dell´Arpa Puglia, Ippazio Stefàno e Angelo Miccoli, rispettivamente sindaci di Taranto e Statte, le due città che vivono gomito a gomito con le ciminiere dell´impianto del patron Emilio Riva. Dall´altra parte del tavolo ci sarà proprio l´industriale che sarà accompagnato dal direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso.

Folta sarà anche la rappresentanza sindacale, con i rappresentanti nazionali, regionali e provinciali di Cgil, Cisl e Uil. «L´Ilva è una impresa europea ed in Europa da tempo si rispettano quei limiti sulle emissioni di diossine», dice Aldo Pugliese, segretario regionale della Uil. «La verità – aggiunge Pugliese – è che lo stabilimento di Taranto già da molto tempo si sarebbe dovuto adeguare a quei parametri sulle emissioni inquinanti».

Ancor più caustico il commento di Franco Fiusco, segretario provinciale della Fiom-Cgil. «Spero che questo incontro sia diverso da quello dello scorso 3 febbraio. Se così non fosse non esiterei a definirlo inutile. La legge regionale va difesa e sui tempi di realizzazione attendiamo solo il risultato di un confronto tra i tecnici dell´azienda e quelli della Regione».

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