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Compromesso per la legge sull'Ilva

La scadenza per abbattere le emissioni può slittare se l'impianto a urea sarà fatto nei tempi previsti. L'Agenzia regionale per l'Ambiente: i limiti previsti dalla legge sono raggiungibili. Pugliese: «Ci sono i presupposti per un accordo condiviso»
17 febbraio 2009
Cesare Bechis
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

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TARANTO — La scadenza del 31 marzo per abbattere le emissioni di diossina dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto può essere spostata se la realizzazione dell'impianto a urea procederà secondo tempi ragionevoli.

È il compromesso tecnico attorno al quale si cerca l'intesa capace di conciliare le esigenze dell'azienda e le ragioni dei cittadini. Ed è l'estrema sintesi del confronto avviato ieri a Roma per trovare una via d'uscita alla contrapposizione tra Regione e Ilva, di fronte al governo.

La vertenza legata alla concessione integrata ambientale (Aia) ha imboccato, quindi, la dirittura verso la soluzione. Ieri a Roma s'è insediato il tavolo tecnico formato dagli esperti di Arpa, Ispra, Regione, ministeri Ambiente, Attività produttive, Lavoro e Salute, commissione Aia che tornerà a incontrarsi oggi pomeriggio per definire modalità e tempi con cui operare, indispensabile prologo al vertice politico in agenda dopodomani.

Si va verso una mediazione di natura tecnica per conciliare i vincoli sulle emissioni di diossina stabiliti dalla Regione Puglia attraverso una legge e la dichiarata impossibilità da parte dell'azienda di rispettare i tempi previsti dalla normativa. Ieri il confronto ha avuto due tempi. Nel primo, dopo aver escluso l'eventualità del ricorso contro la legge per incostituzionalità, le posizioni sono rimaste rimaste distanti.

CREMASCHI (FIOM), SERVE TUTELARE SALUTE LAVORATORI
Roma, 17 feb. - (Adnkronos) - ''Mentre prosegue il confronto al tavolo tecnico tra Azienda, Regione Puglia e Governo sull'attuazione delle misure contro l'inquinamento, confermiamo la posizione assunta dalla Fiom che e' rigorosamente a sostegno della tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini e per l'applicazione delle leggi nazionali e regionali''. Ad affermarlo in una nota e' Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil responsabile della siderurgia e dell'Ufficio Salute e sicurezza.

La Fiom, rileva, ''ha sempre considerato possibile e necessario un programma di investimenti che salvaguardi l'occupazione e il futuro dello stabilimento Ilva di Taranto, garantendo la tutela della salute. I livelli di profitto realizzati dall'Ilva, negli anni passati, garantiscono le condizioni di realizzabilita' di tali investimenti. Il Governo, a sua volta, puo' intervenire con misure di sostegno. D'altra parte, la caduta della produzione e del mercato siderurgico definiscono un periodo nel quale attuare tutte le misure necessarie per mettere in sicurezza gli impianti, il lavoro e la salute''.

Questa, conclude Cremaschi, ''e' l'impostazione che presenteremo anche all'incontro previsto con l'Azienda, a Milano, per il 23 febbraio. In tale occasione, la Fiom tornera' a rivendicare precisi programmi sia per la tutela della salute che per la tutela dell'occupazione''.

Ognuna delle due parti, Arpa e Ilva, ha sostenuto le proprie tesi di fronte ai rappresentanti degli organismi istituzionali e tecnici dai quali dipende la composizione della materia e la concessione dell'autorizzazione integrata che permetterà a Ilva di continuare le sue attività produttive nell'acciaieria tarantina.

L'Agenzia regionale per l'Ambiente ha insistito: i limiti previsti dalla legge sono raggiungibili; Ilva ha confermato di non essere nelle condizioni di rispettare la scadenza del 31 marzo per abbattere le emissioni fino ai 2,5 nanogrammi.

La pausa pranzo ha portato al disgelo e, nella riunione pomeridiana, il tema ha trovato meno spigoli e più disponibilità a trovare una mediazione.

Dopo la riunione l'assessore regionale all'Ambiente, Michele Losappio, ha osservato che «la Regione considera inaccettabile l'argomento dell'incostituzionalità della legge antidiossina sia per la salute dei tarantini sia per la funzione dell'istituzione regionale. La Regione ha confermato la disponibilità a un ragionevole spostamento a fronte dei processi di insediamento dell'impianto urea».


Aldo Pugliese, segretario generale della Uil, commenta che «ci sono tutti i presupposti per trovare una soluzione che vada nella direzione di tutelare cittadini e lavoratori, evitando qualsiasi tipo di furbizia, senza nascondersi dietro alibi che non hanno più motivo di esistere».

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