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Nuovo accordo sulla diossina, la posizione di PeaceLink

Il compromesso raggiunto a Roma sulle emissioni di diossina dell'Ilva presenta alcuni elementi positivi. Chiederemo però che venga mantenuto il "campionamento in continuo" ossia quel sistema di controllo costante 24 ore su 24 che costituisce uno dei punti qualificanti della legge.
20 febbraio 2009
Alessandro Marescotti (Peacelink)

Il compromesso raggiunto a Roma sulle emissioni di diossina dell'Ilva presenta alcuni elementi positivi.

1) Non viene messa più in dubbio la legittimità costituzionale della legge regionale antidiossina.

2) La legge regionale non viene modificata ed è mantenuto l'obiettivo più qualificante, ossia il limite di 0,4 nanogrammi per metro cubo entro dicembre 2010.

3) Si infittiranno i controlli sul camino E312 dell'impianto di agglomerazione dell'Ilva.
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Chiederemo però che venga mantenuto il "campionamento in continuo" ossia quel sistema di controllo costante 24 ore su 24 che costituisce uno dei punti qualificanti della legge. Il sistema di controlli previsto dal "compromesso romano" è basato su misurazioni diurne che dureranno 8 ore mentre continueranno a non essere misurate le emissioni notturne che costituiscono uno degli elementi di maggiore preoccupazione.

Nonostante sia positivo che i controlli si infittiscano, appare necessario che si passi quanto prima ad un controllo "continuativo" e non "a intermittenza". Il controllo costante 24 ore su 24 è consentito dalle attuali tecnologie di "campionamento continuo". Riteniamo che il "campionamento continuo" renda più lineare, chiara e trasparente la procedura di verifica del rispetto dei limiti.

Il "compromesso romano" sui controlli appare invece un "papocchio" così confuso e contorto che sembra quasi fatto apposta per creare problemi. Tenere occupati uomini, mezzi e laboratori più volte al mese per le analisi del camino E312 appare una procedura paralizzante mentre il campionamento in continuo automatizza in gran parte la procedura e libera il personale Arpa da impegni inutilmente gravosi.

Infine va detto che il vero "controllore" della bontà dell'intera operazione sarà la pecora: se continuerà a contaminarsi con la diossina allora vuol dire che qualcosa non funziona.

Ecco perché diviene importante il sostegno del movimento ambientalista agli allevatori.

E altrettanto importante diviene il rapporto con i lavoratori dell'Ilva. Ormai è chiaro che la tutela del futuro della fabbrica passa per l'adozione delle migliori tecnologie. Più innovazione tecnologica significa più occupazione. Corrette pratiche di gestione e di manutenzione degli impianti portano più occupazione. Una revisione completa dell'impianto siderurgico in chiave di compatibilità con gli standard ambientali europei porta più investimenti e quindi più lavoro. Questa è la strada da percorrere per il bene dei lavoratori.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink

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