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Ilva, ecco le osservazioni

Presentato il documento sull’Aia dei sindaci di Taranto e Statte e delle associazioni. I sindaci avranno un potere non indifferente sull’Aia poichè potranno richiedere la riapertura del procedimento. Le osservazioni in versione integrale.
26 febbraio 2009
Alessanda Congedo
Fonte: TarantOggi

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Adozione delle migliori tecnologie disponibili per ridurre le emissioni, al di là delle logiche di compatibilità economica; introduzione di un sistema di campionamento in continuo delle diossine prodotte dal camino E-312; estensione del monitoraggio in continuo delle emissioni in aria ai camini degli scarichi maggiormente inquinanti.

Sono soltanto alcune delle indicazioni e osservazioni avanzate dai sindaci di Taranto e Statte in virtù dei poteri loro attribuiti dalla normativa che tutela la salute dei cittadini, insieme al pubblico ionico interessato (numerose associazioni), in un documento inviato al ministero dell’Ambiente che ha per oggetto l’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’Ilva.

Tali indicazioni, frutto della valutazione del piano di adeguamento dello stabilimento alle migliori tecnologie disponibili (MTD), sono state illustrate ieri mattina nel corso di una conferenza tenuta a Palazzo di Città. Hanno partecipato i sindaci Ippazio Stefàno e Angelo Miccoli, l’assessore comunale all’ambiente Sebastiano Romeo, Leo Corvace, responsabile provinciale di Legambiente, Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, il dottor Patrizio Mazza, primario del reparto di Ematologia dell’ospedale Moscati, e rappresentante dell’Ail, il dottor Mario Marranzini del Sindacato Medici Pediatrici, la dottoressa Annamaria Moschetti, presidente dell’associazione culturale pediatri di Puglia e Basilicata, Maria Giovanna Bolognini, rappresentante di TarantoViva.

Le amministrazioni comunali di Taranto e Statte e le associazioni ambientaliste chiedono,tra le altre cose, la riduzione dei tempi previsti per gli interventi di adeguamento; la verifica da parte di Arpa Puglia e degli enti locali territorialmente competenti sullo stato degli impianti e le modifiche introdotte; il risanamento ambientale delle acciaierie, con l’applicazione all’acciaieria n. 1 degli interventi di adeguamenti previsti per l’acciaieria n. 2; l’applicazione dei limiti per le concentrazioni delle polveri nei flussi convogliati emessi, conformi alle Mtd, a tutte le fasi del ciclo delle acciaierie e anche dell’impianto di aspirazione e depolverazione previsto per il taglio dei fondi acciaio e la scriccatura delle paiole. Inoltre, il documento chiede la riproposizione, all’interno delle prescrizioni Aia, del Decreto Direttoriale del 20 febbraio 2008, relativo agli interventi di messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda per l’area inquinata, e procedure di salvaguardiaambientale sui tempi di distillazione del carbon fossile nelle cokerie.

Il lungo elenco di richieste include anche la copertura dei nastri trasportatori e l’adozione di misure più efficaci per la riduzione al minimo della dispersione delle polveri derivante da scarico del minerale e del fossile nel porto mercantile. Per quanto concerne i parchi minerali si suggerisce la loro copertura e l’adozione di ambienti confinati per lo stoccaggio. Altre prescrizioni riguardano adeguati sistemi di sicurezza antincendio e di monitoraggio delle sostanze tossiche emesse in seguito a eventi di incendio in aree di stoccaggio di materiale plastico. Un altro punto tocca da vicino gli stessi lavoratori Ilva: l’inclusione nelle prescrizioni di procedure che prevedono l’eliminazione o la drastica riduzione dell’esposizione degli addetti a sostanze cancerogene per quanto riguarda, in particolare, gli inquinantiambientali che possono interessare gli operai (diossine, ipa, amianto, metalli pesanti, benzene, pcb).

Da segnalare infine la richiesta di una prescrizione dell’Aia sul monitoraggio della falda sottostante le discariche Ilva, con posizionamentodi piezometri a monte e a valle, in modo adeguato a garantire tutta la falda. Va infine precisato che i sindaci di Statte e Taranto hanno un potere non indifferente sull’Aia poichè, in un momento successivo al suo rilascio, posso richiedere la riapertura del procedimento. Il ministero dell’Ambiente non può quindi rimanere insensibile alle istanze da loro avanzate con tale documento.

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