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Tempi più lunghi per il depuratore

Un grande risultato raggiunto per il depuratore consortile sta nella decisione da parte della Regione di modificare il progetto eliminando lo scarico in battigia e a mare delle acque affinate, in favore, invece, dell’utilizzo delle stesse in agricoltura
17 marzo 2009
Simona Scialpi
Fonte: Corriere del Giorno

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SAVA - Il Comitato Cittadino Salute Pubblica peril completamento della fogna di Sava fa alcune precisazioni in merito alla questione del proficuo incontro avuto la scorsa settimana con il presidente Vendola a proposito del progetto sul depuratore. Un grande risultato raggiunto quello della decisione da parte della Regione di modificare il progetto eliminando lo scarico in battigia e a mare delle acque affinate, in favore, invece, dell’utilizzo delle stesse in agricoltura.

Il Comitato fa presente di avere esposto al governatore Vendola la situazione di emergenza economica in cui versano numerose famiglie savesi costrette a pagare cifre insostenibili per il servizio di prelievo degli scarichi dalle abitazioni a opera degli autospurgo. Il presidente prendendo atto delle difficoltà della popolazione penalizzata dall’assenza di impianto fognante si è impegnato in prima persona per sollecitare l’A mministrazione comunale di Sava e della Provincia di Taranto ad istituire un servizio pubblico di prelievo degli scarichi, in modo da alleviare le spese economiche a carico dei cittadini savesi durante il periodo di realizzazione dell’impianto.

I tempi per il compimento di quest’ultimo, considerato anche che il progetto subirà alcune variazioni, non saranno molto brevi, motivo per cui si rende necessario andare incontro alla popolazione già fortemente penalizzata. «Vendola – spiega il presidente del Comitato, Giuseppe De Maglie -, ha sottolineato come, nonostanteil suo forte impegno personale e le ingenti risorse economiche messe a disposizione dalla Regione per la realizzazione del depuratore, la situazione diSava abbia presentato e presenti tuttora dei grossi problemi anche a causa della completa assenza di solidarietà e di collaborazione dei Comuni vicini».

I Comuni del versante orientale della provincia jonica, infatti, proprietari di tratti di costa da Avetrana a Leporano, si sono costituiti in Consorzio per respingere l’ipotesi progettuale dello scarico in battigia e della condotta sottomarina onde evitare problemi di carattere ambientale con pesanti ritorsioni per il turismo estivo. Il Comitato esprime comunque soddisfazione per gli esiti della riunione e dei riscontri ottenuti da parte delle autorità regionali «più che positivi». Per questa ragione intende sottolineare «come l’impegno, la volontà e la forte convinzione che hanno sempre accompagnato le sue iniziative abbiano, infine, ripagato degli sforzi e dei sacrifici sostenuti.

Ancora una volta – rimarca Di Maglie - la soluzione del problema è arrivata dall’iniziativa popolare di cui il Comitato si è fatto sostenitore, guida e portavoce dal primo momento della sua costituzione, e non (come dovrebbe essere in un paese civile) dalle autorità comunali, rivelatesi ancora una volta assenti e controproducenti».

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