Stefàno all'opposizione: «Vi chiedo in ginocchio, collaborate»
TARANTO - «Ve lo chiedo in ginocchio. Aspetto le vostre idee, attendo le vostre proposte. E se mi convincerannonon solo sarò il primo a votarle ma non vi scipperò l’idea. Dirò che è merito vostro». Ezio Stefàno, sindaco di Taranto, si rivolge così all’opposizione anzi a «quelli che mi stanno di fronte in Consiglio perchè non voglio neppure usare la definizione di opposizione».
Il suo è un appello, oggettivamente, indistinto. Generico. E’ volutamente rivolto ai consiglieri di minoranza perchè ormai sempre di più Stefàno agisce nella dimensione civica me non partitica. Non fa, dunque, un appello ai partiti ma ai consiglieri.
Ancor prima di seguire questa direzione, avverte: «Non voglio i vostri voti. Questa maggioranza non è in vendita. Non si prostituisce. La nostra maggioranza è solida. Ha i numeri per governare. Vorrei solo che giungessero dall’opposizione - prosegue Stefàno - delle idee, dei contributi affinchè si agisse nell’interesse della città. Per farlo, però, vi chiedo, ve lo chiedo in ginocchio - continua il sindaco - di rimanere in aula».
Ovvero, non fate mancare il numero legale. Ma il numero legale, evidentemente, mancherebbe perchè la maggioranza non gode, appunto, di una base numericamente valida. Ma Stefàno, da questo punto di vista, non accetta obiezioni: «La maggioranza c’è». E sfida così i giornalisti: «Venite in aula e lo vedrete. Anzi, no. A Pasqua, vi regalerò un pallottoliere».
Il sindaco, ieri in conferenza stampa era da solo dietro al tavolo, in piedi col microfono ben stretto tra le mani. E’ andato avanti per un’ora e mezza a ruota libera. Sfoggiando una veemenza verbale notevole. Per buona parte della conferenza ha ricostruito la vicenda Emmegi che è poi sfociata con le dimissioni dell’assessore Fischetti e poi ha rivolto quest’appello bipartisan. In mezzo un attacco a testa bassa contro i giornalisti. Un attacco indistinto così come l’appello ai consiglieri.
«Non ho mai sentito una proposta. Solo accuse, critiche. Se un fulmine fa saltare la pubblica illuminazione è colpa nostra, se piove per mesi e questo ci rende impossibile asfaltare le strade è colpa nostra. Perchè, negli anni scorsi, quando si sperperavano soldi pubblici sino a portare il Comune al dissesto nessuno diceva nulla?». Anche qui, senza fare distinzioni ma questo, evidentemente, è stato il leit motiv della conferenza stampa di ieri mattina.
Ed ancora, lo Stefàno-pensiero, rivolgendosi a giornalisti ed oppositori politici, prosegue così: «Perchè non dite che, per il secondo anno consecutivo, il mio ufficio, il Gabinetto sindaco, non spenderà neppure un euro? Perchè non dite che ho rinunciato a dei soldfi in favore degli interventi da fare per le strade, la pubblica illuminazione ed i servizi sociali?». Ed infine: «Perchè non dite che il prossimo 26 marzo - annuncia Ezio Stefàno - sarò a Brescia per spiegare agli imprenditori bresciani i vantaggi che avrebbero nell’investire a Taranto grazie alla zona franca urbana?».
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