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Allarme diossina a Maglie si lavora a una class action

Una class action per risarcire i cittadini dei danni alla salute che potrebbe avere causato l'inquinamento da diossina. A promuoverla è il Centro azione giudiziaria di Legambiente (Ceag)
26 marzo 2009
Antonio Della Rocca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

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LECCE — Una class action per risarcire i cittadini dei danni alla salute che potrebbe avere causato l'inquinamento da diossina. A promuoverla è il Centro azione giudiziaria di Legambiente (Ceag), che ha affidato all'avvocato di Parabita Carlo Barone il compito di imbastire l'iniziativa legale contro i responsabili dell'inquinamento, qualora questi dovessero essere individuati dalle autorità competenti.

«Noi, indipendentemente dai risultati delle indagini, stiamo agendo perché contiamo che la magistratura individui le responsabilità in modo certo annuncia il coordinatore provinciale dell'associazione ambientalista, Maurizio Manna - Ci aspettiamo, quantomeno, che vengano segnalate con precisione tutte quelle attività industriali che hanno diffuso, o continuano a diffondere in atmosfera, inquinanti pericolosi per la salute umana».

La raccolta di adesioni all'azione collettiva di risarcimento danni comincerà nelle prossime ore, secondo quanto anticipa Legambiente. Nei giorni scorsi, l'Istituto zooprofilattico di Foggia e quello di Teramo hanno allertato le autorità sanitarie dopo aver rilevato in un campione di latte ovino proveniente da un allevamento di Cursi, nel Magliese, una concentrazione di diossina pari a 12.33 picogrammi per grammo, cioè più del doppio rispetto alla soglia massima fissata dal regolamento comunitario in materia, che è di 6 picogrammi per grammo.

Il direttore generale dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato, ha assicurato che non ci sono rischi per l'uomo, ma sono subito scattati i sequestri dell'Asl sul latte conservato nell'allevamento e su tutta la filiera. Diossina è stata trovata pure in una partita di carne messa in vendita all'interno di un'attività commerciale di Maglie. Oggi, nella sede dell'assessorato regionale alla Salute, si tiene una riunione tecnica che servirà a stabilire la strategia preventiva da adottare che potrebbe prevedere, come misura estrema, anche l'abbattimento dei capi di bestiame sequestrati.

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