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A Taranto l'ENI vuole più emissioni dopo il raddoppio

«L´eni di Taranto vuole inquinare di più»: la Regione dice di no. Losappio: «La Regione auspica che la commissione incaricata di rilasciare l´AIAed il ministero respingano le richieste del gestore e confermino valori inquinanti minori di quelli in essere così come chiedono la Puglia e i pugliesi».
19 maggio 2009

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A lanciare l´allarme è stato ieri l´assessore regionale all´Ambiente, Michele Losappio: «Nel corso dell´ultima conferenza dei servizi convocata dal ministero dell´Ambiente - ha spiegato - l´Eni ha richiesto un innalzamento dei valori delle sostanze inquinanti attualmente immesse in atmosfera dalla raffineria». L´Eni Agip, avrebbe richiesto al ministero guidato da Stefania Prestigiacomo, l´autorizzazione ad aumentare del 40 per cento le emissioni in atmosfera di ossidi di azoto e di zolfo.

Alla vigilia della conferenza dei servizi che potrebbe concedere l´autorizzazione per il raddoppio della raffineria, Losappio ha lanciato un appello contro le nuove sostanze inquinanti che rischiano di avvelenare ulteriormente l´aria di Taranto: «La Regione - ha detto - auspica che la commissione incaricata di rilasciare l´autorizzazione integrata ambientale ed il ministero dell´Ambiente respingano le richieste del gestore e confermino valori inquinanti minori di quelli in essere così come chiedono la Puglia e i pugliesi».

Un aumento del 40 per cento di zolfo e azoto nell´atmosfera di Taranto rischierebbe di rendere vani gli effetti della legge anti diossina che obbliga le industrie pugliesi a ridurre le loro emissioni entro il prossimo 30 giugno. «La Regione - ha ribadito l´assessore all´Ambiente - considera non accoglibile la richiesta dell´Eni anche alla luce dei recenti dati dell´inventario nazionale delle emissioni inquinanti che non orientano alla tranquillità per la salute dei cittadini. Del resto - ha concluso Losappio - l´autorizzazione integrata ambientale è finalizzata all´introduzione delle migliori tecnologie disponibili per abbassare i valori delle sostanze inquinanti che Eni vorrebbe invece ulteriormente incrementare».

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