Puglia, diossina e sicurezza alimentare
http://www.anmvioggi.it/9357/17-03-09/puglia-diossina-e-sicurezza-alimentare - 17 marzo 2009
Con una interrogazione al Ministero della Salute i parlamentati FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI e MECACCI hanno chiesto chiarimenti sull'abbattimento di capi che hanno portato "allo stremo gli allevatori del Tarantino" a causa delle emissioni siderurgiche inquinanti.
La risposta del Sottosegretario Francesca Martini è stata che "la presenza di diossine in alcune aree del Tarantino è all'attenzione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali fin dal marzo del 2008, quando l'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise, in qualità di Laboratorio nazionale di riferimento (LNR) per il monitoraggio della presenza di diossine e policlorobifenili (PCB) in mangimi ed alimenti destinati al consumo umano, ha segnalato il riscontro di due non conformità, in latte ovi-caprino, per diossine e PCB diossina-simili (DL-PCB). I campioni risultati positivi provenivano da un allevamento ovi-caprino sito in prossimità del polo siderurgico ed erano stati prelevati da operatori dell'Azienda Sanitaria Locale Asl di Taranto nel corso dei consueti controlli. Questo Dicastero ha seguito l'evoluzione della situazione e, a tal fine, sono state periodicamente convocate specifiche riunioni di coordinamento con rappresentanti della regione Puglia.
La risposta del Sottosegretario ricorda che nel mese di maggio 2008 sono state formulate sollecitazioni circa il potenziamento delle attività di controllo regionali, attraverso l'adozione di un piano di sorveglianza per la ricerca di diossine e PCB diossina-simili in matrici di origine animale, da effettuarsi in collaborazione con il citato Laboratorio nazionale e l'Azienda Regionale Protezione Ambientale ARPA competente, al fine di valutare l'entità del fenomeno riscontrato. Tale piano prevede controlli ufficiali su alimenti ad uso umano e zootecnico, nonché controlli ambientali su suolo superficiale ed acque sotterranee, in aree ricomprese nel raggio di 5 e 10 km dall'area industriale. I primi risultati hanno condotto al riscontro di n. 7 allevamenti non conformi, i quali sono attualmente sottoposti a vincolo sanitario per animali e prodotti da essi derivati.
Sono stati effettuati ulteriori 41 campionamenti che, in riferimento alle matrici, sono così distinti: n. 9 campioni di latte bovino, n. 7 campioni di latte ovi-caprino, n. 3 campioni di uova di galline ovaiole e n. 22 campioni di fieno. I risultati hanno consentito di individuare un ulteriore allevamento non conforme, posto sotto vincolo sanitario.
Ai sensi del regolamento CE 1881 del 2006, il quale definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari, il superamento dei limiti per diossine e PCB diossina-simili nei prodotti alimentari comporta la loro esclusione dal consumo umano e il successivo trattamento, ai sensi del regolamento CE 1774/2002, come materiali di categoria 2. Per quanto riguarda la presenza di diossine e PCB nei mangimi destinati agli animali, si precisa che, nell'ambito del piano nazionale di controllo sugli alimenti per animali 2007, la regione Puglia ha effettuato 31 campionamenti, dei quali nessuno è risultato positivo alle analisi di laboratorio.
A fronte dei risultati ottenuti, la regione Puglia si propone di proseguire e potenziare l'attività di monitoraggio di tali contaminanti, attraverso l'adozione di un «piano straordinario di monitoraggio e di sorveglianza nelle aziende zootecniche della provincia di Taranto», in particolare nelle aree a maggiore impatto industriale.
Per tale piano che dovrebbe prevedere interventi mirati al controllo della contaminazione da diossina e DL-PCB negli animali produttori di alimenti per l'uomo e negli alimenti da essi derivati (latte, prodotti a base di latte, carni, uova, pesci e molluschi), nei mangimi ad essi destinati, negli alimenti di origine vegetale (in particolare olive ed olio di oliva), nonché matrici ambientali, è prevista un'area di campionamento fino ad un raggio di 20 km dalla zona industriale di Taranto.
La prefettura - ufficio territoriale del Governo di Taranto ha comunicato che, a seguito della rilevazione nel marzo 2008 delle due non conformità in campioni di latte ovino e caprino, già richiamate in precedenza, è stato deciso, al fine di delineare un quadro più attendibile della situazione, di eseguire ulteriori accertamenti su campioni provenienti da aziende zootecniche della zona ed è stato contestualmente approntato un piano di campionamento sulle matrici ambientali.
Di conseguenza l'ARPA e il dipartimento di prevenzione della ASL TA1 hanno sottoposto a campionamento 14 allevamenti (8 siti nell'agro di Taranto-Statte e altri 6 dislocati nel territorio di comuni del circondario quali Crispiano, Massafra e Mottola) ed inoltre è stato altresì oggetto di indagine il prodotto commercializzato dalla centrale del latte di Taranto.
I risultati relativi alle aziende di Crispiano, Massafra e Mottola ed alla centrale del latte hanno evidenziato parametri nella norma, mentre per alcune aziende site in prossimità della zona industriale di Taranto sono stati riscontrati valori non conformi, alla luce dei quali il dipartimento di prevenzione ha inviato ai sindaci di Taranto e di Statte le proposte di ordinanze sindacali di divieto di pascolo nelle zone a rischio, successivamente adottate dalle amministrazioni interessate e tuttora vigenti.
Inoltre lo scorso dicembre, a seguito degli esiti del campionamento, la Regione Puglia, d'intesa con la locale direzione del dipartimento di prevenzione della ASL, ha disposto, a tutela della salute della cittadinanza locale, l'abbattimento di 1122 capi di bestiame (per lo più ovini e caprini), appartenenti ad allevamenti ubicati a ridosso dell'area industriale.
Il dipartimento di prevenzione ha altresì avviato un'attività di campionamento dell'olio di oliva prodotto con materia prima coltivata nelle zone a rischio di contaminazione.
Poiché si è registrato un ulteriore innalzamento dei livelli di attenzione sulla problematica, sia da parte dell'opinione pubblica sia da parte delle istituzioni regionali, direttamente coinvolte in relazione alla verifica degli adempimenti previsti dai vari accordi di programma e in relazione alle specifiche competenze regionali in materia di salute e ambiente, il 16 dicembre 2008 è stata approvata una legge regionale che ha fissato limiti più severi per le emissioni industriali di diossina e individuato i tempi entro i quali devono essere realizzati gli abbattimenti dei livelli attuali.
Peraltro, nei giorni precedenti l'approvazione della legge, si erano registrate posizioni diversificate tra Ministero dell'Ambiente, che richiamava l'applicazione, per le riduzioni delle diossine, dei limiti fissati dai parametri europei con i relativi tempi di attuazione, e la stessa regione, che invece ha preferito seguire una linea più rigida.
La recente normativa regionale prevede l'obbligo di ridurre le emissioni di diossina a un nanogrammo per metro cubo d'aria entro il 31 dicembre 2009 e a 0,4 nanogrammi per metro cubo d'aria entro il 2010, con l'obiettivo finale di emissioni di diossina pari a 0,1 nanogrammi per metro cubo d'aria entro la fine del 2011.
Nella consapevolezza dell'importanza, ai fini della tutela della salute pubblica, di provvedere, nell'ambito delle attività di gestione del rischio sanitario, ad un idoneo controllo ambientale per l'individuazione delle sorgenti di contaminazione, questo Ministero ha avviato i necessari contatti con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al fine di definire congiuntamente misure appropriate per contrastare e risolvere la persistenza della contaminazione, allo scopo di garantire un elevato livello di sicurezza per la salute umana, fra cui l'attività di monitoraggio del settore veterinario.
Tra le altre iniziative intraprese, si segnala l'accordo di programma per l'«Area industriale di Taranto e Statte», firmato in data 11 aprile 2008, ai sensi dell'articolo 5, comma 20, del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, oltre che da questo Ministero e dal Ministero dell'ambiente, dalle amministrazioni locali interessate e da rappresentanze industriali.
Inoltre, nel 2008 è stato avviato il programma strategico «Ambiente e Salute»; nel cui ambito viene sviluppato lo specifico studio (Sentieri), relativo al progetto «Il rischio per la salute nei siti inquinati: stima dell'esposizione, biomonitoraggio e caratterizzazione epidemiologica», che coinvolge anche il sito di Taranto.
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