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Taranto a Vendola «Presidente chiuda quella discarica»

20 luglio 2009
Mimmo Mazza
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

TARANTO - Non si rassegnano. Non si placano. Non smobilitano. Ad un anno dall’aper - tura del terzo lotto della discarica Ecolevante e a due mesi dal rinvio a giudizio del responsabile legale della società e di un dirigente della Provincia per le (presunte) gravi irregolarità commesse nell’iter autorizzativo, gli esponenti delle associazioni e dei comitati nati spontaneamente per protestare contro la discarica che accoglie rifiuti speciali non pericolosi provenienti da tutta Italia, continuano a sollecitare un intervento risolutivo da parte delle istituzioni. A chiamare in causa il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, anche nella veste di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti ma innanzitutto per la comune militanza comunista, è adesso l’ex consigliere comunale di San Marzano Giovanni Rochira con una lettera aperta. «Voglio esprimere il mio dissenso - scrive Rochira a Vendola - per come in questi ultimi anni è stata gestita la questione dei rifiuti e sulle facili autorizzazioni rilasciate per le aperture di nuove discariche. In modo particolare il terzo lotto di Torre Caprarica, Grottaglie. Io insieme ad altri cittadini e vari movimenti presenti sul territorio, per oltre due anni, ci siamo battuti attraverso diverse forme di contestazione e pacifiche manifestazioni affinché le autorizzazioni per l'apertura di nuove discariche di rifiuti speciali non venissero rilasciate sul nostro territorio: perché fortemente compromessi e inquinate da altre discariche già presenti. Due anni di sacrificio, di presidio permanente, non sono purtroppo basti per sensibilizzare sufficientemente le autorità competenti. Attraverso le nostre denunce alla Procura della Repubblica, due responsabili sono stati rinviati a giudizio, per gravi omissioni e violazioni riguardante la valutazione di impatto ambientale. Ignorando tutta la realtà circostante alla nuova discarica: una zona con vincoli paesaggistici idrogeologici e storici». «Mi riferisco - prosegue Rochira - in particolare: al Santuario rupestre Madonna delle Grazie (vincolata dalla sovrintendenza ai beni archeologici); alla Cooperativa Amici (casa famiglia per i ragazzi diversamente abili); alle masserie (che producono latte formaggi e carni) e alle diverse civili abitazioni distanti circa 500 metri dal terzo lotto; alla condotta di acqua potabile attigua all’impianto, al vicino Parco delle Gravine; alle limitrofe masserie Virgentino e Torre Caprarica di forte interesse storico. Una discarica che seppellisce insieme ai rifiuti una realtà vivente e una storia del nostro territorio. Difronte a tutte queste responsabilità tecniche e politiche la magistratura si limita solo al rinvio a giudizio di due presunti responsabili ma non emette un'ordinanza di chiusura della discarica in via di autotutela. Chi rappresenta le istituzioni nella pubblica amministrazione tace ed intanto quotidianamente vengono versati nella discarica migliaia di tonnellate di rifiuti speciali che noi non produciamo ma provenienti da tutte le parti d'Italia e d'Europa. Mentre noi poveri sudditi siamo costretti a subire tutti i giorni odori nauseabondi insopportabili compromettendo la nostra qualità della vita e con forte rischio alla nostra salute ». Ecco dunque l’ap - pello a Vendola. «Caro presidente, se la magistratura non interviene come dovrebbe, la politica neanche, a chi dobbiamo rivolgerci per porre fine a questo crimine ambientale. Condivido il tuo spirito di solidarietà difronte all'emergenza rifiuti leccese, non è giusto però che la provincia di Lecce venga riconosciuta come meta di turismo e di barocco e San Marzano e dintorni come pattumiera della provincia di Taranto. Ho militato 18 anni nel Pci e altrettanto in Rifondazione comunista, sono stato un militante attivista impegnandomi disint eressatamente, stando sempre in prima linea in difesa dei diritti dei cittadini. Un impegno che ha pesato facendo pagare un caro prezzo alla mia famiglia, per il mancato tempo dedicato a loro. Nel 2004 quando si era ancora all'inizio dell'iter procedurale amministrativo nella qualità di consigliere comunale dell'opposizione, presentai un ordine del giorno al sindaco di San Marzano dott. Giuseppe Tarantino chiedendo un suo impegno diretto affinché venisse bloccato tale progetto, perché reduci da gravi disagi ambientali causati dal primo e secondo lotto alloro ancora in attivo. Cosa che fu scarsamente considerata, senza nessun seguito positivo. Il mio è stato un tentativo pur sapendo di aver difronte degli avversari storici della sinistra comunista ambientalista. Anche se il quadro istituzionale regionale è rappresentato da persone a me vicine, la situazione rimane immutata. Le “ecomafie” riescono sempre e comunque a portare avanti i loro affari illegalmente: è forse la grande quantità di denaro che ruota intorno ai rifiuti, che riesce a smuovere tutti gli ostacoli burocratici? Oggi sto provando tanta amarezza rabbia e delusione. In questi due anni del presidio permanente della discarica, ho sempre sperato un tuo intervento presso il presidio come gesto di solidarietà al nostro problema. Conoscendoti per le battaglie sociali e politiche che ti hanno sempre contraddistinto mi rende difficile e inspiegabile capire il tuo silenzio, pur sapendo che stiamo dalla parte della ragione». Rochira chiede dunque a Vendola «un segnale forte e di speranza ai tanti cittadini sfiduciati dalla politica per dimostrare con i fatti che la politica non è mera spartizione di poltrone ma deve rappresentare un impegno per risolvere i problemi della gente».

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