Ilva di Taranto: ritardi nella applicazione legge regionale antidiossina
e per conoscenza
All’Assessore regionale all’ecologia, Onofrio Introna
Al Direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato
Al Sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno
Oggetto: applicazione legge regionale antidiossina
Gentile Presidente,
in qualità di Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Taranto raccolgo le preoccupazioni espresse dall’associazione PeaceLink in merito alle necessità di esigere la piena applicazione della legge antidiossina.
La legge regionale n.44/2008 prescrive infatti:
- di far scendere entro il 31 dicembre 2010 le emissioni di diossina sotto il limite di 0,4 nanogrammi a metro cubo.
- un controllo continuativo dei fumi (“campionamento in continuo).
Nonostante le modifiche intervenute in seguito agli accordi sottoscritti con il Governo a Roma (Protocollo integrativo dell'Accordo di Programma 19 febbraio 2009 e successiva legge di modifica regionale del 30 marzo 2009 alla 44/2008), tali punti qualificanti non sono stati cancellati dalla normativa regionale antidiossina.
L’associazione PeaceLink il 25 agosto 2009 ha segnalato alla Regione Puglia in modo documentato (citando il caso dell’acciaieria di Linz in Austria) che occorrono “circa 16 mesi per implementare un sistema efficace di abbattimento della diossina”.
Pertanto rischia di slittare la scadenza del 31 dicembre 2010 fissata dalla legge antidiossina per far scendere le emissioni sotto il limite di 0,4 nanogrammi a metro cubo.
Infatti l’Ilva non ha presentato il progetto che intende realizzare per abbattere le emissioni sotto il limite fissato dalla legge regionale.
Se per l’obiettivo ultimo della riduzione sotto i limiti “europei” rischia di slittare, le cose non vanno meglio per i controlli “a ciclo continuo” sulle emissioni di diossine.
L’Ilva infatti ad oggi risulta inadempiente circa il campionamento in continuo delle diossine, ossia il controllo dei fumi 24 ore su 24 del camino E312.
L’articolo 3 della legge del 16 dicembre 2008 prevede:
“Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, i gestori di
impianti di cui all’articolo 1, già esistenti e in esercizio, devono elaborare un piano per il campionamento in continuo dei gas di scarico e presentarlo all’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia (ARPA Puglia) per la relativa validazione e definizione di idonea tempistica per l’adozione dello stesso. Gli oneri connessi all’esecuzione del predetto piano sono a totale carico dei soggetti gestori”.
Quindi l’Ilva doveva presentare all’Arpa Puglia il piano di campionamento in continuo entro il 16 febbraio. Ad oggi l’Arpa non ha ricevuto nulla. Sono passati quasi 7 mesi e l’Ilva è palesemente inadempiente.
Attendiamo che la Regione Puglia faccia proprie le preoccupazioni sin qui espresse e richiami formalmente l’Ilva al rispetto dei tempi di attuazione della legge antidiossina.
Chiediamo infine che tutti i dati delle analisi svolte siano al più presto pubblicati su Internet in modo che sia i consiglieri sia i cittadini possano farsi una completa opinione della situazione dell’inquinamento da diossina e della evoluzione dei controlli. Ci riferiamo alle analisi sui fumi del camino E312 Ilva successivamente all’entrata in funzione dell’impianto ad urea e a tutte le analisi sulla diossina compiute su ovini, alimenti e matrici ambientali.
Cordiali saluti
Gabriele Pugliese
Presidente della Commissione Ambiente
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