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Non si può più ricorrere all'industria pesante

Vendola: La nuova centrale dell’Eni è un’aggressione ad una città martoriata

Un'ulteriore aggressione nei confronti di una città già martoriata che è arrivata ormai ad un livello di saturazione industriale
18 settembre 2009
Fonte: Corriere del Giorno
Corriere del Mezzogiorno - 18 settembre 2009

“Non si può più ricorrere all’industria pesante”. E’ un “no” forte e chiaro alla nuova centrale Eni quello espresso dal presidente della Regione,Nichi Vendola.
“UN’ulteriore aggressione nei confronti di una città già martoriata – ha detto il governatore della Puglia- che è arrivata ormai ad un livello di saturazione industriale”.
Una nube di fumo nero
La Regione, dunque, non arretra.
“La decisione del ministro Prestigiacomo –continua Vendola - è un provvedimento che smentisce le dichiarazioni fatte da Scajola all’inaugurazione della Fiera del Levante, in cui il Ministro dello Sviluppo Economico parlava di politiche energetiche con rispetto delle vocazioni territoriali.
Non vedo futuro senza un maturo sistema produttivo alternativo la green economy può essere un’espressione ambigua, se non si concepisce l’idea che profitto privato e profitto pubblico devono procedere di pari passo”.

Losappio accusa: “Il sì al raddoppio un brutto segnale”

Michele Losappio

“Contrasto fra lavoro ed ambiente, occupazione e salute dei cittadini e delle maestranze” è lo scenario che si presenta a Taranto, secondo l’assessore regionale al Lavoro, Michele Losappio, dopo il via libera concesso dla Ministro Stefania Prestigiacomo al raddoppio della centrale elettrica dell’Eni dentro la raffineria.
Dopo la decisione del Ministero a Taranto divampano la polemica e la battaglia politica.
In seguito al “no” espresso ad Agosto dalla Regione, il “sì” del Governo ha spiazzato tutti.
Da un lato, contro il raddoppio, la Regione, il Comune,gli ambientalisti, Pelillo e il movimento di Sinistra e Libertà; dall’altro la Provincia, Confindustria, l’onorevole Franoso mentre i Sindacati mostrano cautela nell’esprimersi e suggeriscono soluzioni meno traumatiche.
“Il fatto che la manifestazione della volontà della Regione venga così ignorata dal Ministero dell’Ambiente -commenta Losappio- pur legittimo sul piano formale trattandosi di endoprocedimento , conferma come limitativo sia il tentare di vincolare questo Governo al parere e non all’intesa con le Regioni.Un brutto segnale che getta nuovo allarme sulla vicenda del nucleare”.
Secondo l’assessore l’aumento delle emissioni di CO2 (+ 276%) e di monossido di carbonio “annulla parzialmente i benefici del passaggio dall’olio combustibile al gas e aggiunge ulteriori sostanze inquinanti”. Secondo Sinistra e Libertà la concessione della Via è “l’ennesimo atto di arroganza del governo nazionale nei confronti di Taranto e scavalca in maniera autoritaria Regione e Comune”.

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