Uova alla diossina a Martina Franca, comunicato di PeaceLink
La diossina è arrivata nei pollai di Martina Franca. Dopo la città di Taranto anche la provincia. Si allarga ulteriormente la contaminazione. Siamo fortemente preoccupati. Il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto ha ampliato il raggio di ricerca della diossina negli alimenti e trova nuove soprese "avvelenate". Dalla diossina nel latte, nel formaggio e nelle carni di pecora e capra, si passa ora alla diossina nelle uova e, come è ipotizzabile, anche nelle galline.
Nel marzo 2008 PeaceLink presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Taranto dopo aver fatto analizzare un pezzo di formaggio locale. I valori erano sopra i limiti di legge. Adesso quei limiti vengono violati anche per altre categorie alimentari di largo consumo, come le uova e, probabilmente, la carne di pollo.
Quello che emerge, come preoccupante novità, è la dimensione provinciale, e non solo più cittadina, del fenomeno: neanche Martina Franca può ritenersi indenne dalla diossina. La diossina è considerata un inquinante transfrontaliero e come tale rientra nella normativa europea. Si tratterà di verificare la dinamica di questa contaminazione. E' una fatto su cui si deve indagare perché il consumo di alimenti cancerogeni e genotossici può causare una modificazione del DNA. Ci può essere, nel caso della diossina, un impatto non solo sulla salute di chi consuma alimenti contaminati ma anche di chi non è ancora nato. Le donne in età fertile o in stato di gravidanza dovrebbero essere massimamente informate e tutelate. Guardia alta, dunque, perché qui ci stiamo giocando non solo il presente ma anche il futuro. Questo è un motivo più che sufficiente per richiedere a Taranto il "Centro Ambiente e Salute", una struttura di alta specializzazione che il prof. Giorgio Assennato, direttore dell'Arpa, da tempo propone di fronte alla rilevanza delle criticità ambientali e sanitarie di Taranto.
Ci rivolgiamo alla Magistratura perché faccia piena luce. Occorre andare in fondo alla questione e scoprire le dinamiche e le origini di questa contaminazione, con tutta la determinazione necessaria. Sarà necessario un lavoro approfondito e puntiglioso perché la questione è di grande complessità. I cittadini vogliono verità, la reclamano. Questa storia non può rimanere un mistero, i responsabili vanno individuati e perseguiti.
Esprimiamo al contempo la nostra solidarietà agli allevatori, vittime, assieme ai cittadini, di questa assurda vicenda di contaminazione da diossina.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
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