Confindustria: la Regione è troppo ambientalista
Confindustria Puglia all’attacco della Regione.
Dopo il doppio “no” espresso dalla giunta Vendola:centrale Enipower e raddoppio della raffineria Eni di Taranto, gli industriali esprimono il loro dissenso sulle decisioni dell’esecutivo regionale e annunciano la volontà di “promuovere, di concerto con le organizzazioni datoriali e sindacali tarantine, insieme al mondo della ricerca e alle istituzioni locali, ogni utile iniziativa per addivenire ad equilibrate valutazioni di merito che possano favorire la realizzazione dell’investimento industriale”.
Secondo Confindustria Puglia le delibere della Giunta regionale,“se da un lato rischiano di intralciare il disegno di potenziamento produttivo e di miglioramento della ecosostenibilità di un’area produttiva come quella della raffineria di Taranto, dall’altro rischia di penalizzare pesantemente l’imprenditoria locale e le migliaia di lavoratori, tecnici, quadri e dirigenti delle aziende impiantistiche ed edili del territorio, in una fase congiunturale già segnata da un sostenuto e prolungato rallentamento delle commesse, e dal conseguente massiccio ricorso alla cassa integrazione.
E’ opportuno al riguardo ricordare che l’investimento dell’Eni, già presentato ufficialmente presso la Presidenza della Regione Puglia negli scorsi anni, per le sue dimensioni pari a 1 miliardo di euro, per le sue finalità produttive e di ecosostenibilità e per l’occupazione che avrebbe assicurato nella fase di cantiere pari a 3000 unità, aveva meritato l’attenzione delle Autorità regionali, che avevano anche avanzato la proposta di istituire una cabina di regia, aperta al territorio,per assicurarne un’ampia e vigile partecipazione alla realizzazione del progetto.
Ora invece si deve registrare ancora una volta con vivo rammarico la prevalenza nell’esecutivo regionale di orientamenti che,animati da forte sentimento ambientalistico, non favoriscono intervento di incremento produttivo con il miglioramento ambientale di impianti strategici per l’economia regionale”.
Tali atteggiamenti, di fatto, portano al declassamento del sistema industriale tarantino, preparandone il declino e lo smantellamento con la conseguente desertificazione produttiva della città, senza peraltro proporre e favorire credibili scelte strategiche alternative.
Articoli correlati
- Meloni più audace di Putin
Si condanna l’occupazione russa dell’Ucraina mentre si continua ad occupare l’Iraq
Nessuno sembra farci più caso ma i militari della NATO, ora sotto comando italiano, stanno sempre occupando illegalmente il Nord Est dell’Iraq, zona grande quanto il Donbass. Più audace di Putin, la Premier Meloni, in tuta mimetica, è andata sotto Natale a rendere loro visita. Nessuno ha fiatato.1 gennaio 2023 - Patrick Boylan - Azione nonviolenta a Roma davanti all’ENI
Solidarietà agli attivisti di Extinction Rebellion
Gli attivisti chiedono di incontrare i ministri Patuanelli e Gualtieri, che detengono la Golden Share con cui si può indirizzare l’ENI verso la fuoriuscita dal fossile e verso nuove politiche sostenibili in Italia e nel mondo9 ottobre 2020 - Alessandro Marescotti - “Intanto io lo so...”
La pubblicità “verde” di ENI smascherata da due gruppi ecologisti
A sostegno della loro denuncia, gli attivisti mettono a disposizione online un prezioso documento ricco di infografiche. Inoltre, organizzano un webinar il 14 maggio per presentarlo.12 maggio 2020 - Patrick Boylan Sotto la Hidrochemical la falda è avvelenata. Arsenico più di 40 volte oltre i limiti
I dati preoccupanti dopo la caratterizzazione del sito3 gennaio 2018 - Luciano Manna
Sociale.network