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PeaceLink diffida formalmente il Ministero ad emettere AIA “in ordine sparso”.

In base all’Accordo di Programma l’emissione delle AIA a ENI, Enipower, Edison, Ilva, Cementir e Sanac (firmatarie dell’Accordo di Programma) deve avvenire solo a seguito della valutazione contemporanea della influenza di tutte le attività industriali sulle condizioni ambientali dell’area”.
22 ottobre 2009

Il logo di PeaceLink
Accordo di Programma per l’area industriale di Taranto e Statte
Emissione delle AIA “in ordine sparso”.

Il 22 ottobre una delegazione di “ALTAMAREA contro l’inquinamento” sarà al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per partecipare a una riunione della Conferenza dei Servizi relativa all’Autorizzazione Integrata Ambientale della Raffineria ENI SpA e delle Centrali termoelettriche Enipower SpA e Edison SpA site nel Comune di Taranto, nell’ambito dell’ “Accordo di Programma per l’area industriale di Taranto e Statte del 11 aprile 2008”.

Saranno illustrate le valutazioni del movimento ambientalista tarantino sulle istruttorie elaborate dalla Commissione IPPC.

Particolare attenzione sarà dedicata alla richiesta di Enipower SpA di sostituire una parte della vecchia centrale con una nuova centrale a ciclo combinato cogenerativo da 240 Mw.

Il nuovo assetto porterebbe, nei fatti, la produzione elettrica totale a 307 Mw, larga parte dei quali verrebbe venduta al gestore della rete nazionale come energia assimilabile a quella alternativa, con significativi vantaggi economici per l’azienda.

Si tratterebbe quindi di un’operazione squisitamente commerciale, peraltro collocata in una realtà ambientale già fortemente compromessa, che ridurrebbe poco l’inquinamento ambientale ed aumenterebbe di molto le emissioni di CO e CO2.

Per il sistema Italia, inoltre, sarebbe un grave errore aumentare la produzione di energia elettrica nella regione Puglia che già oggi esporta in altre regioni il 50% della produzione, con ulteriori gravi perdite lungo le linee di trasporto.

Nella riunione del 22 ottobre si discuterà anche della diffida inviata il 20 ottobre al Ministero dell’ambiente dall’associazione PeaceLink, che non ha avuto il tempo necessario per coinvolgere ALTAMAREA a cui aderisce.

PeaceLink ha motivo di ritenere che il Ministero dell’ambiente, relativamente all’emissione delle AIA alle imprese di cui all’Accordo di Programma dell’area industriale di Taranto e Statte del 11 aprile 2008, intende procedere in maniera contraria a quanto stabilito nello stesso Accordo.

PeaceLink esprime la più netta opposizione nei confronti di tale decisione alla luce proprio dell’Accordo di Programma e segnatamente dagli art. 1, 2, 5 e 8 che stabiliscono finalità dell’Accordo e modalità per la concessione contemporanea delle AIA alle imprese che hanno sottoscritto l’Accordo.

PeaceLink diffida formalmente il Ministero ad emettere AIA “in ordine sparso”.

In base all’Accordo di Programma l’emissione delle AIA a ENI, Enipower, Edison, Ilva, Cementir e Sanac (firmatarie dell’Accordo di Programma) deve avvenire solo a seguito della valutazione contemporanea della influenza di tutte le attività industriali sulle condizioni ambientali dell’area”.

Sarà legittimo ricorrere alla Magistratura nel caso in cui il Ministero emetterà singole AIA senza aver garantito una valutazione unitaria ed integrata per il suo rilascio ai diversi soggetti gestori, in conformità con gli interessi fondamentali della collettività, che sono la salvaguardia della salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente.

Per PeaceLink
Prof. Alessandro Marescotti - Presidente Nazionale
Ing. Biagio De Marzo - Portavoce nodo di Taranto

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