La sfida di Vendola : "Taranto non sia prigioniera dell'Ilva"
Per Taranto l'acciaio non deve essere una palla al piede per l'eternità. Pensando a un futuro di lungo periodo dobbiamo essere in grado di immaginare alternative di sviluppo. E io ne vedo con chiarezza due: il polo della salute e il porto".
Nichi Vendola, il Presidente della Regione Puglia, è a Taranto per il convegno "il clima delle regione dopo Kyoto e verso Copenhagen" organizzato da Sinistra e Libertà.
Un appuntamento a mezza strada tra ambientalismo e politica, una di quelle occasioni in cui si ragiona di industrie ecocompatibili e di occupazione e , nello stesso temo, si rilanciano le candidature per le prossime regionali.
Vendola ha una sua visione per il futuro di Taranto.
Ancora industria, purchè vincolata a norme più rispettose della salute collettiva e dell'ambiente, ma anche il porto e il centro di eccellenza del San Raffaele del Mediterraneo.
Il nuovo ospedale visto non solo come il dispensatore di terapie e assistenza all'avanguardia, ma anche come motre di sviluppo nel campo della ricerca e della formazione.
" Nei tempi medi occorre pensare a una strategia di cambiamento per la città - aggiunge - ed è arrivata l'ora che il porto tarantino diventi pluralista. Ho visto sempre Evergreen quasi come il segno di un'occupazione. Io apprezzo la libera concorrenza ma sembra che in certe parti d'Italia questa si fermi. Io sono control il monopolio di Evergreen al porto di Taranto. Se le cose vanno male per loro che si fa in queste condizioni?"
Sembra il cacio sui maccheroni queste parole di Vendola.
Proprio ieri il rischio che Taranto container terminal, il braccio operativo della società di Taiwan, possa mettere in libertà duecento lavoratori a causa della flessione dei traffici marittimi è stato al centro di un confronto tra Tct, Authority e sindacati. E' la prima da quando ha iniziato ad operarare nello scalo jonico ce il gigante cinese ammette di attraversare un momento di difficoltà e agisce sul personale.
A Tct è stato chiesto di ricorrere a misure alternative.
Le parole di Vendola inquadrano proprio la situazione del Porto di Taranto. C'è un solo terminalista che movimenta container e il novanta per cento del traffico è legato all'acciaio.
Manca del tutto la diversificazione delle merci e degli operatori.
Vendola, infine,ha parlato di nucleare. "Si stanno concentrando nuvole nere sui cieli di Puglia - ha detto - le più cattive sono le centrali nucleari. Secondo il Governo i siti più idonei sono quì, nel territorio del grande Salento. E' una cosa che consideriamo un affronto.
Dobbiamo ribellarci a ciò che il governo di Berlusconi ha già fatto, con Brindisi e Taranto gemelle nei rischi ambientali.
Bisogna puntare su progetti di bonifica e non a nuovi veleni.
Si pensa che queste due città debbano essere le calamite per altre scorie. Proprio di recente abbiamo dimostrato di aver resistito agli inciampi disseminati lungo la strada delle nuove leggi a protezione dell'ambiente e siamo rimasti in piedi. Dobbiamo stringere dolcemente d'assedio le fabbriche".
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