Ilva sotto controllo tutto l'anno
I camini dell´Ilva di Taranto hanno dato ieri un piccolo, buon segnale a tutta la regione. L´Arpa ha infatti terminato ieri l'ultimo dei campionamenti previsti in questa settimana sulle emissioni tossiche dello stabilimento.
«I dati definitivi - spiega il direttore generale dell´Arpa, Giorgio Assennato - li avremo a disposizione soltanto fra qualche giorno. Ma i primi segnali ci fanno essere molto ottimisti: siamo ai minimi storici per la polverosità, ci sono tutti gli elementi per farci pensare che sarà rispettato il limite da 2,5». Il dato però non convince le associazioni ambientaliste. «In questi tre giorni, da quando cioè l´Arpa sta conducendo i campionamenti - spiega Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink - ci troviamo di fronte a una situazione da Mulino bianco: improvvisamente i fumi sono diminuiti quando, come dimostrano alcuni filmati che abbiamo a disposizione, invece nei giorni scorsi il colore del cielo era completamente diverso».
Le obiezioni mosse dalle associazioni, però, non sono condivise dal direttore dell´Arpa. «L´ultimo controllo effettuato si basa su una linea di produzione al 100 per cento - spiega il professor Assennato - ci sono i volumi sufficienti per fare una valutazione. Comunque aspettiamo i dati per tirare le somme». In attesa, però, a Taranto si sta sviluppando una seconda battaglia attorno alla legge regionale, quella sul campionamento continuo delle emissioni dello stabilimento siderurgico.
L´azienda ritiene inutile un controllo 24 ore su 24, come invece richiedono le associazioni ambientaliste e come ha anche detto che bisogna fare il presidente della Regione, Nichi Vendola: «Su questo argomento - ha spiegato mercoledì scorso a Taranto - non faremo nessun tipo di sconto alle aziende. Non ci deve essere il minimo sospetto». «La legge regionale - continua Assennato - prevede che l´azienda debba produrre un documento sul campionamento continuo, per spiegarne la fattibilità. Da quello che ne so io, il documento non è stato ancora prodotto». «L´occasione - conclude Marescotti - è quella di cambiare la storia di questa città: non permetteremo a nessuno di prendere in giro Taranto e i tarantini per l´ennesima volta».
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