Diossina nel sangue, una colletta per fare le analisi ai tarantini
Esame del sangue ai tarantini per riscontrare il livello di diossina. Sarà gratuito e coinvolgerà, divsi per età, sesso e quartiere, tutti i cittadini che volontariamente daranno il consenso a sottoportsi al controllo. I laboratori che effettueranno le analisi saranno pagati da un fondo che raccoglierà i contributi degli imprenditori ionici sensibili al problema e di quanti vorranno alimentarlo per contribuire a fare chiarezza su una situazione in cui l'azione dei privati può supplire quella pubblica.
L'iniziativa è appena stata annunciata e su Facebook sono già piovute decine di adesioni e richieste per le analisi di laboratorio. Il titolare del progetto è Fabio Matacchiera, l'ambientalista subacqueo favorevole al referendum sulla chiusura dell'llva. L'ha varato perchè malgrado la legge regionale antidiossina lo preveda, il campionamento in continuo delle emissioni dagli impianti siderurgici di Taranto è un adempimento che viaggia con molto ritardo.
Sono passati da dieci mesi i sessanta giorni indicati dalle norme regionali come limite per presentare il progetto per il controllo in continuo ma Ilva non l'ha ancora fatto. Di qui la mossa di Matacchiera. "Sarà fatto tutto nella massima trasparenza - sottolinea - i contribuiti saranno versati direttamente in un fondo , non ci saranno passaggi di denaro
a livello personale, tutto il percorso economico di questa operazione sarà limpido e permetterà di indirizzare il ricavato esclusivamente allo scopo previsto. La dotazione del fondo sarà controllabile online attraverso una password che verrà comunicata pubblicamente a tutti". Ogni analisi, specifica Matacchiera, costa attorno ai mille euro e lui ha individuato già i laboratori universitari che danno la garanzia di affidabilità del risultato. Il numero dei tarantini il cui sangue potrà essere utilizzato dipenderà dalla dotazione del fondo. Il test sarà anonimo.
"Non intendo minimamente scavalcare le istituizioni - conclude l'ambientalista - bensì scuotere ulteriormente l'opinione pubblica su questa situazione critica che a Taranto si sta cronicizzando"
Un paio di anni fa l'associazione "Tarantoviva" sottopose dieci cittadini di Taranto all'analisi del sangue per verificare il tasso di diossina. Secondo Matacchiera, in quella circostanza, il sangue dei volontari fu mescolato in un unico campione ed il risultato ottenuto rappresentava solo un valore medio. Pur essendo notevolmente alto non permetteva però di distinguere i livelli individuali di diossina presente.
L'assessore regionale al lavoro, Michele Losappio, intanto, sottolinea l'importanza dell'impianto che abbatterà le emissioni di diossina al valore minimo di 0.4 nanogrammi per metro cubo presentato da Ilva.
"Da un lato - osserva l'assessore - fa chiarezza sulle polemiche avanzate da una parte del mondo economico e da alcuni politici della destra che straparlavano di una legge che per la sua inapplicabilità avrebbe portato alla chiusura dell'Ilva, dall'altro rende giustizia a chi si è battuto per portare a casa un risultato che per la prima volta inverte decisamente la tendenza a far finta di niente che ha contraddistinto la classe dirigente regionale per almeno 20 anni".
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