Positivo tenere alta la guardia
"Guardi non commento, ma è positivo continuare a parlare di queste cose , mantenere e far cresce la sensibilità dei cittadini sui problemi ambientali".
Franco Sebastio, procuratore capo della Repubblica, preferisce non esprimersi sull'iniziativa di Fabio Matacchiera che vuol sottoporre i cittadini alle analisi sul tasso di diossina nel sangue.
"Si sa che mi astengo dall'esprimere opinioni sulle iniziative altrui - spiega Sebastio - ma è giusto che ognuno possa prendere le iniziative che ritiene opportune. Ripeto: parlare di queste cose è positivo".
Il Procuratore rafforza il concetto rievocando i trent'anni in trincea sul fronte dei reati ambientali. Lo rincuora , è evidente, che la battaglia iniziata quasi nel deserto , comunque in splendida solitudine, da pretore agli inizi degli anni '80, oggi sia riconosciuta come una pietra miliare delle iniziative contro l'inquinamento a Taranto.
E che una consapevolezza civile sia sbocciata da indagini , processi, condanne. Non manca la solita spruzzata d'ironia, forse un pò amara, quando Sebastio si lascia andare a una riflessione sui "silenzi" della magistratura in questo delicato momento per i temi ambientali.
" I silenzi? Quando intorno si parla molto è ancor più doveroso per un magistrato tacere e continuare con maggior vigore la propria azione inquirente. Del resto, cosa dobbiamo dimostrare? Non abbiamo nulla da dire perchè il lavoro del magistrato va svolto nel silenzio. Facciamo il nostro dovere su questioni delicate come quella ambientale. Basta".
E di questioni delicate ce ne sono. A proposito di diossina, nel 2008, in primavera , scoppiò il caso degli alimenti e degli animali contaminati. La procura della Repubblica aprì un fascicolo d'indagine e furono effettuate analisi nel contesto di una maxi-perizia affidata dalla magistratura a un gruppo di esperti. I controlli da alimenti e animali si sono poi estesi ai terreni.
"Che siano in corso perizie, indagini, accertamenti non è un mistero e , anzi, le notizie sono già apparse sugli organi di stampa" ricorda il procuratore Franco Sebastio che spiega così come la magistratura non è ferma, ma mantiene un basso profilo, quel "silenzio" che ha destato qualche perplessità ma appartiene , come piace confermare al capo della procura tarantina, al bagaglio deontologico e non è certo prova d'inerzia.
"Facciamo il nostro dovere e questo - insiste Sebastio concludendo- prescinde da altre iniziative delle quali possiamo prendere atto". Di certo la magistratura non è ferma. Il resto lo scriveranno i prossimi giorni.
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