Raduno delle Arpa si vigila sul Pm10
Sono da ieri a Taranto i rappresentanti di 7 Arpa, Agenzie regionali di protezione ambientale, di altrettante regioni d'Italia centrale e meridionale. E' la prima volta che una realtà del Sud ospita un incontro del genere, spiega alla "Gazzetta" il direttore generale di Arpa Puglia, considerato che sinora un'iniziativa analoga c'è stata qualche tempo fa a Verona ed ha radunato le Arpa del Settentrione.
La mission che verrà affidata alle sette Arpa che si sono ritrovate a Taranto è quella di misurare l'inquinamento provocato dal Pm10, ovvero le cosiddette polveri sottili. I mezzi delle Agenzie regionali ieri pomeriggio erano all'interno dell'area portuale, proprio davanti al porto, e a mezzanotte di ieri hanno cominciato la loro campagna di monitoraggio che si concluderà alle 12 del 22 Marzo.
Ciascuna Arpa coinvolta nell'iniziativa monitorerà il livello e l'andamento del Pm10 giorno per giorno e alla fine i risultati saranno confrontati con quelli ricavati dall'Ispra. Anche quest'ultimo istituto infatti è coinvolto nel progetto che da ieri notte ha preso il via da Taranto. La stazione mobile dell'Ispra, il quale sua volta è certificato sul piano internazionale, funge da riferimento-verità nel senso che i valori che riscontreranno le singole stazioni mobili Arpa dovranno poi confrontarsi e misurarsi con quelli che ha ricavato l'Ispra durante la fase di campionamento.
Il Pm10 è uno degli inquinanti che affliggono le città e anche Taranto, ovviamente, non ne è affatto esente. Il Pm10 - le polveri sottili che proprio per questo sono anche le più insidiose nei confronti della salute - non è però provocato solo dalle concentrazioni industriali ma anche dall'intensità del traffico. Può infatti accadere, ed è accaduto anche a Taranto, che aree urbane più distanti dall'industria siano anche quelle dove i valori di Pm10 risultano più elevati. Da rilevare che proprio la pericolosità derivata dal superamento delle soglie di rischio del pm10 ha spinto alcune amministrazioni comunali, ed è il caso del Nord Italia, ad adottare misure severe come , per esempio, il blocco anche per alcune ore della circolazione automobilistica.
A Taranto non si è arrivati a tanto. Non di meno questo significa che i valori di pm10 non vadano tenuti costantemente sotto controllo anche se, come più volte richiamato da Assennato, le emergenze ambientali di Taranto sono altre a partire dal benzoapirene.
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