Fuoco e fumo alla raffineria Eni Paura in città
Inferno di fuoco e fumo la notte scorsa alla raffineria Eni. Un incendio che ha messo, per l'ennesima volta, i cittadini di Taranto di fronte ad una sempre più difficile convivenza con i grandi insediamenti industriali. A complicare un situazione già precaria ci sono da un versante l'indifferenza degli Enti locali, dall'altro il silenzio dell'azienda. Per tutta la giornata di ieri, nonostante il clamore dell'episodio e la paura dei cittadini del rione Tamburi che si sono risvegliati con i balconi e le auto ricoperte di macchie scure, dai “palazzi” cittadini non si è levata alcuna voce, nemmeno per chiedere in maniera ufficiale spiegazioni all'Eni sull'accaduto.
La raffineria, dal canto suo, ha dedicato soltanto sei anonime righe all'incendio. Eccole: «Alle ore 2:20 del 12 marzo 2010, presso l’apparecchiatura E-4220, posta in quota sull’impianto HDC si è sviluppato un incendio. I dispositivi di emergenza sono scattati prontamente e sono intervenute le squadre antincendio della Raffineria e del locale Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Taranto. Si precisa che non ci sono stati danni a persone. Intorno alle ore 3:15 l’incendio era domato e l’apparecchiatura è stata posta in sicurezza. Non si sono verificate ripercussioni sugli impianti limitrofi e sulla Raffineria».
Al di la della laconica ricostruzione dell'Eni, sembra che ad originare l'incendio sia stato il deterioramento di una guarnizione all'impianto di idrogenazione. Questo guasto avrebbe provocato la fuoriuscita di vapore di olio combustibile ad alta pressione che ha preso fuoco. Per evitare ulteriori perdite, l'azienda avrebbe deciso di bruciare in torcia i liquidi in eccesso. Secondo una ricostruzione effettuata dall'Arpa, però, non tutto il combustibile sarebbe stato bruciato. Questo particolare potrebbe spiegare, sempre secondo l'Agenzia per l'ambiente, la ricaduta di pioggia nera sul rione Tamburi.
Nella mattinata di ieri i tecnici dell'Arpa regionale hanno effettuato un sopralluogo nel popolo quartiere a ridosso dell'area industriale . Nelle strade adiacenti via De Amicis, nei pressi della Circoscrizione, sono state scattate fotografie e raccolti campioni di vegetazione sporcata dalla strana pioggia caduta sulle teste degli ignari cittadini. Dopo i casi sempre più frequenti di cattivo odore proveniente dall'area industriale, l'incendio dell'altra note solleva una lunga serie di interrogativi. Innanzitutto cosa ha originato il guasto? Si poteva evitare? Le sostanze bruciate in atmosfera hanno prodotto emissioni nocive? Cosa ha provocato la pioggia nera?
Si attendono risposte.
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