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Comunicato stampa

Referendum Ilva : i 5 quesiti

14 marzo 2010
Claudio Monteduro (Comitato "Taranto Futura")

Riteniamo che l’opinione pubblica si stia finalmente accorgendo del pericolo che il caso difficile dell’inquinamento nella nostra città rappresenta. Non ci limitiamo mai di ripetere che è l’aspetto sanitario il problema più importante. A testimoniare tutto l’impegno da parte di quasi tutte le forze ambientaliste che si prodigano quotidianamente insieme a noi per combattere la battaglia che si svolge contro le industrie che insistono sul nostro territorio ci sono intere pagine di stampa. Nubi fuoriuscite dall'impianto di depolverazione dell'Ilva
Le ultime in ordine di tempo quelle che riportano l’iniziativa annunciata dal movimento de I Riformisti e l’Associazione Isole Cheradi che insieme propongono un referendum per la richiesta di risarcimento dei danni ambientali che il massiccio insediamento industriale a ridosso dell’abitato cittadino ha provocato da quaranta anni. Facendo riferimento al pronunciamento della sentenza della Corte di Cassazione che nel 2005 condannò penalmente l’Ilva per inquinamento, ritengono a giusta ragione che ci siano tutte le condizioni perché questa richiesta possa essere avviata non senza aver coinvolto l’opinione pubblica interrogandola sull’opportunità che tale prima sentenza offre per una giusta causa.

A tal proposito ci preme, come Taranto Futura, ricordare che siamo in attesa dal novembre 2007 che varie sentenze del Tar di Lecce adito, siano rispettate, sentenze che ci danno il diritto di far svolgere il referendum da noi promosso per lo smantellamento totale dell’Ilva o perlomeno la chiusura della parte più inquinante, quella dell’area a caldo. In effetti siamo ancora in attesa del pronunciamento sempre del Tar sull’ultimo ricorso presentato per il ritardo dei tre garanti nominati per decidere sull’ammissibilità e la legittimità dei cinque quesiti già depositati con la richiesta di referendum, tra i quali c’è proprio quello che attiene alla richiesta di risarcimento dei danni ambientali.

Di seguito li riportiamo tutti per opportuna conoscenza dei Tarantini ai quali saranno rivoltiti :

I° Quesito Volete voi cittadini di Taranto, al fine di tutelare la vostra salute, nonché la salute dei lavoratori contro l’inquinamento, proporre la chiusura dell’Ilva, con l’impegno del Governo di tutelare l’occupazione, impiegando le maestranze per lo smantellamento e bonifica dell’area in cui sono attualmente situati gli impianti industriali, e di destinare l’area stessa per altre attività economiche non inquinanti ovvero per permettere lo sviluppo del Porto e dell’Arsenale (da riconvertire in industria naval meccanica) e dare alla città di Taranto nuove e concrete opportunità dì lavoro nel settore del turismo?

2° Quesito Volete Voi cittadini di Taranto, al fine di tutelare la Vs. salute e quella dei lavoratori, proporre la chiusura dell’area a caldo dell’Ilva, maggiore fonte di inquinamento, con conseguente smantellamento dei parchi minerali, con l’impegno del Governo di far impiegare i lavoratori dell’area a caldo in altre attività?

3° Quesito Volete voi cittadini che il Comune di Taranto chieda all’llva S.p.A. il risarcimento dei danni, in seguito alla condanna definitiva da parte della Corte di Cassazione dei responsabili del citato impianto siderurgico per inquinamento ambientale, tenendo presente che gli interessi diffusi, come quelli dell’ambiente e della salute, non possono essere oggetto di accordo da parte dell’Ente locale, così come sancito dalla Corte di Cassazione e dalla magistratura amministrativa ?

4° Quesito Volete voi cittadini che il Sindaco, ai sensi dell’art. 50 del decreto legislativo 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali), per motivi sanitari, di igiene pubblica e per la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori, obblighi l’Ilva S.p.A. e le altre industrie di Taranto a bonificare il territorio e il mare inquinato a loro spese, sulla base del principio “chi inquina paga”, così come sancito dall’art. 174 comma 2 del Trattato dell’Unione Europea e dall’art. 3 ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152?

5° Quesito Volete voi cittadini che il Consiglio Comunale di Taranto si adegui al risultato positivo derivante dal referendum consultivo in materia di ambiente, sulla chiusura totale o parziale dell’Ilva (della sola area a caldo), con la tutela dell’occupazione, così come prospettato dai quesiti referendari del Comitato Promotore “Taranto Futura”, nel pieno rispetto del principio della sovranità popolare, così come previsto dall’art. 1 della Costituzione?

In ogni caso siamo persuasi, non certamente sindacando la legittimità dell’iniziativa ultima dei Riformisti e Comitato Isole Cheradi , che questa possa essere proprio di aiuto e di conforto alla nostra. Abbiamo sempre auspicato la sinergia tra tutte le realtà e associazioni ambientaliste che hanno a cuore la salvaguardia della salute di tutti gli abitanti della nostra città e non solo.

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