C'è il Registro Tumori
E' ufficiale il Registro Tumori di Taranto è stato avviato. L'annuncio è stato dato ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa tenuta all'Asl/Ta dall'assessore regionale alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, insieme con il direttore generale dell'Asl ionica, Domenico Colasanto, il dirigente del Dipartimento di prevenzione, Michele Conversano, Aldo Minerba, dirigente della Epidemiologoia Statistica dell'Asl di Taranto, il responsabile del Progetto informatico Nsir Edotto Puglia, Nehludoff Albano, e Lucia Bisceglia, del Registro Tumori Puglia.
I presenti hanno illustrato lo start-up del Registro Tumori di Puglia che è partito da Taranto dove è stata sfruttata l'esperienza del registro ionico-salentino (delle province ionica e brindisina) con la raccolta di dati riferiti alle stime di incidenza e mortalità delle patologie neoplastiche per gli anni 1999-2001.
Utilizzando, così come prevede la procedura, i dati raccolti attraverso l'anagrafe, i ricoveri, le diagnosi, le procedure medicochirurgiche eseguite, quindi i referti di anatomia patologica per diagnosi, i dati forniti da reparti quali Oncologia, Radioterapia ed Oncoematologia, che per la loro funzione dispongono di cartelle cliniche complete anche per quei pazienti che provengono, per vari motivi, da altra struttura. Quindi il coinvolgimento dei medici di base, senza dimenticare le strutture private accreditate.
Lo startup ionico, così come deciso dall'Assessorato regionale alla Salute e dall'Asl di Taranto, si inserisce nell'ambito del progetto regionale dei tumori in Puglia e si affianca a quanto prevede il recente Piano Nazionale Oncologico per il triennio 2010- 2012 che mira ad aumentare il numero dei Registri dei Tumori, localizzati soprattutto per provincia nel Centro-Nord Italia mentre al Sud sono quasi del tutto assenti, per una copertura sino al 50% del territorio nazionale (quello attuale è del 32%).
La Regione Puglia ha pensato di partire da Taranto «per vari motivi - ha dichiarato l'assessore Fiore - perchè è un territorio che ha la sua criticità, con una base informativa locale che permette già oggi un livello di maggiore dettaglio, e poi qui abbiamo anche investito nell'ambiente. Ci sono condizioni generali che possono determinare l'insorgenza di patologie neoplastiche. Il gruppo di lavoro ha cominciato a ricostruire metodologie e risultati, è chiaro che prossimamente ci sarà un processo di approfondimento dei dati».
La procedura avviata servirà come metodologia, ispirata a quella di altri registri tumorali di altre province italiane, ed è il risultato di un complesso e grande lavoro di esperti tarantini del Dipartimento di prevenzione, ma anche di dati raccolti scrupolosamente in sistemi informatici di reparti come l'Anatomia patologica, l'Oncologia e la Radioterapia Oncologica.
Taranto in tutto questo, al momento, è più avanti rispetto alle altre realtà della Puglia. La metodologia che si sta mettendo a punto e completando, sarà adottata da tutte le altre province pugliesi per il Registro Tumori della Puglia. Sarà poi adottato un nuovo sistema informatico per la raccolta e lo studio di tutti i dati che dovranno giungere contemporaneamente dalle varie province pugliesi. I primi dati riferiti al 2008 e sinora raccolti (il lavoro non è completato) possono già offrire un primo quadro delle incidenze sulla situazione dei tumori nella nostra provincia. Se in Italia i tumori più diffusi tra gli uomini sono, nell'ordine, prostata, pelle non melanoma, polmone, colon retto e vescica, e nelle donne mammelle, pelle non melanoma, colon retto, polmone e stomaco nella nostra provincia per gli uomini la classifica delle neoplasie è la seguente: prostata, polmone, vescica, pelle non melanoma, colon retto; mentre per le donne: mammelle, colon retto, pelle non melanoma, encefalo e tiroide.
Tra il 2000 ed il 2008 sono stati oltre un milione i ricoveri per varie patologie di cui 800mila in strutture locali e 300mila fuori. Per 150mila ricoveri sono stati eseguiti altrettanti referti di anatomia patologica e 41mila schede di morte. Nel 2008 sono invece stati 134mila i ricoveri, 84mila dei quali nelle strutture locali. Di questi 14mila hanno avuto diagnosi di carattere oncologico. Altri dati si riferiscono alle percentuali dei pazienti curati nelle strutture tarantine per la tiroide, ad esempio, soltanto l'8% è rimasto in loco, il resto è andato in strutture esterne alla provincia, per il polmone, nonostante il territorio Tarantino sia sprovvisto di una Chirurgia toracica, ha visto curati il 39% dei malati locali. Tra l'altro, così come nel resto della Puglia, risulta che sono le donne più degli uomini a rivolgersi astrutture fuori del territorio.
Il Registro dei Tumori di Taranto, così come lo sarà quello della Puglia è una importante conquista in quanto questo documento può fornire dati di incidenza e di prevalenza delle neoplasie, necessari per con- frontarli con altre realtà territoriali, per studiare il trend negli anni, per capire la rilevanza rispetto alla residenza, all'età, al sesso, e possibili fonti inquinanti. Tutto questo per consentire all'Asl di stabilire forme di pre- venzione quali possono essere gli screening, mentre all'Assessorato come programmare nuovi reparti o in quali macchinari diagnostici investire.
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