Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Trivellazioni

Caccia al petrolio, ok alla Shell ricerche nel Golfo di Taranto

Via libera del ministero dello Sviluppo ai sondaggi. I lavori dureranno da 1 a 5 anni: poi pozzi esplorativi
Nazareno Dinoi
Fonte: Corriere del Mezzogiorno - 03 maggio 2010

L’Ufficio minerario idrocarburi geotermia del ministero dello Sviluppo economico ha concesso alla Shell Italia la ricerca petrolifera offshore nel Golfo di Taranto. Le zone interessate coprono un’area di 1.356 chilometri quadrati tra le coste pugliesi e quelle calabre. Ad annunciarlo è stata ieri la stessa compagnia petrolifera che attendeva una risposta dal novembre del 2009. «Con questa nuova opportunità — ha commentato Marco Brun, Country manager Shell in Italia e ceo (chief executive officer) Shell Italia E&P spa — nel Golfo di Taranto potremo ulteriormente espandere i nostri interessi esplorativi offshore andando oltre la presenza già in essere dall’inizio dello scorso anno nel Canale di Sicilia. Speriamo davvero che entrambe le opportunità esplorative possano porre le basi per un futuro di crescita in Italia».
Una  piattaforma della Shell
La multinazionale con sede amministrativa a Milano confida di poter eseguire presto una campagna di acquisizione sismica dei dati che saranno la base per valutare ogni decisone su eventuali pozzi esplorativi. Le concessioni avute dall’Unmig daranno il via ai battelli di ricerca muniti di sonar che scandaglieranno i fondali nei quadranti di mare concessi, in cerca di conformazioni bidimensionali idonee alla trivellazione. Individuati i punti, i programmi di sperimentazione prevedono i primi sondaggi tridimensionali che consistono nella perforazione dei fondali con fori di piccole dimensioni. Solo dopo, spiegano alla Shell, potranno iniziare i lavori di costruzione delle piattaforme per le trivellazioni. Non prima, comunque, di aver chiesto e ottenuto ulteriori e più specifiche autorizzazioni dai ministeri, enti, agenzie del demanio, regioni e province interessate. Quello che parte oggi è solo l’inizio di un lavoro di ricerca che può avere una durata variabile da uno a cinque anni.

L’Italia (e i mari della Puglia in particolare), è posizionata sulla mappa del gruppo Royal Dutch Shell come uno dei paesi più importanti per l’Europa continentale con opportunità di crescita nel settore dell’esplorazione e produzione di idrocarburi. Dal 1912, Shell è uno dei principali investitori esteri in Italia nel settore dell’oil e gas in Italia dove è presente con importanti attività nella ricerca e produzione di idrocarburi. Tra questi, il progetto di sviluppo di un terminale di rigassificazione (nello Jonio siciliano) per la commercializzazione di prodotti petroliferi e gas naturale e con una rete di 1.300 stazioni di servizio. La società della «conchiglia», inoltre, è attiva in Basilicata nei progetti on-shore di Val d’Agri (già in produzione con una quota Shell del 39,23% in partnership con Eni) e Tempa Rossa (in sviluppo con una quota del 25% in partnership con Exxon e Total). Nell’esplorazione off-shore, invece, già nel 2009 la Shell ha acquisito importanti quote di partecipazione in sei permessi esplorativi nel Canale di Sicilia e ora anche in Puglia con le due licenze nel Golfo di Taranto. Alle stesse aree del Golfo erano interessate anche i concorrenti Nautical Petroleum, Transunion Petroleum Italia e Northern Petroleum.

Articoli correlati

  • Si condanna l’occupazione russa dell’Ucraina mentre si continua ad occupare l’Iraq
    Pace
    Meloni più audace di Putin

    Si condanna l’occupazione russa dell’Ucraina mentre si continua ad occupare l’Iraq

    Nessuno sembra farci più caso ma i militari della NATO, ora sotto comando italiano, stanno sempre occupando illegalmente il Nord Est dell’Iraq, zona grande quanto il Donbass. Più audace di Putin, la Premier Meloni, in tuta mimetica, è andata sotto Natale a rendere loro visita. Nessuno ha fiatato.
    1 gennaio 2023 - Patrick Boylan
  • Solidarietà agli attivisti di Extinction Rebellion
    Editoriale
    Azione nonviolenta a Roma davanti all’ENI

    Solidarietà agli attivisti di Extinction Rebellion

    Gli attivisti chiedono di incontrare i ministri Patuanelli e Gualtieri, che detengono la Golden Share con cui si può indirizzare l’ENI verso la fuoriuscita dal fossile e verso nuove politiche sostenibili in Italia e nel mondo
    9 ottobre 2020 - Alessandro Marescotti
  • La pubblicità “verde” di ENI smascherata da due gruppi ecologisti
    Ecologia
    “Intanto io lo so...”

    La pubblicità “verde” di ENI smascherata da due gruppi ecologisti

    A sostegno della loro denuncia, gli attivisti mettono a disposizione online un prezioso documento ricco di infografiche. Inoltre, organizzano un webinar il 14 maggio per presentarlo.
    12 maggio 2020 - Patrick Boylan
  • Di Maio: "Aveva deciso il vecchio governo, non potevamo fare altrimenti"
    Ecologia
    Autorizzazioni rilasciate dal Mise per cercare idrocarburi nel Mar Ionio

    Di Maio: "Aveva deciso il vecchio governo, non potevamo fare altrimenti"

    Il Movimento NoTriv: "Il voltafaccia del governo è servito, la polvere è tale da non poter essere più nascosta sotto i tappeti". Critiche da Angelo Bonelli (Verdi). Michele Emiliano (Presidente Regione Puglia): "Delusione grandissima, ipocrisia di governo". Di Maio travolto dalle critiche su Facebook
    6 gennaio 2019 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)