Inquinamento a Taranto: la sveglia di Altamarea ha funzionato
I dati diffusi da Arpa Puglia confermano pienamente la nostra ipotesi.
Secondo i calcoli dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente “il bilancio emissivo per l’anno 2009 conferma il predominante apporto dello stabilimento siderurgico alle emissioni in atmosfera di IPA nell’area di Taranto, in misura tale che nessuna delle sorgenti puntuali o areali considerate diverse dall’ILVA raggiunge, comunque,
lo 0,1% del totale, mentre molte sorgenti risultano di vari ordini di grandezza inferiori”.
L’Ilva, secondo le valutazioni dell’Arpa, sarebbe la fonte del 99,74% degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), all’interno dei quali il componente più cancerogeno è il benzo(a)pirene.
Dai dati dell’Arpa emerge il ruolo emissivo assolutamente prevalente della cokeria che, nell’ambito delle emissioni Ilva, arriva al 98,5% del benzo(a)pirene.
Scrive Arpa: “All’interno delle sorgenti di IPA dello stabilimento siderurgico, la più rilevante risulta la cokeria, con percentuali rispettivamente del 79,7% (per gli IPA totali) e del 98,5% (per il benzo(a)pirene)”.
L’incidenza del traffico è solo dello 0,02% nel quartiere Tamburi.
Quindi abbiamo avuto pienamente ragione nel sottolineare che l’intervento andava fatto sulla cokeria.
La mobilitazione di Altamarea ha oggi un riconoscimento scientifico autorevole.
Il 21 dicembre 2009 avevamo chiesto al Sindaco di sollecitare la ricerca di questi dati. Se avesse agito subito, a gennaio saremmo stati della condizione di agire sulla base dei dati 2008 individuando le sorgenti emissive. E’ stato perso tempo prezioso e chiediamo ora di non perderne più.
Anche grazie alla nostra “sveglia” oggi Taranto ha i dati delle sorgenti del benzo(a)pirene: sono informazioni da cui la politica non potrà più prescindere.
Rileviamo che l’Arpa ha classificato il benzo(a)pirene il categoria 2 A per lo IARC (cancerogeno probabile per l’uomo) mentre attualmente è diventato di categoria 1 (cancerogeno): il livello più pericoloso in assoluto.
Una relazione tecnica richiesta dalla Commissione Europea (EEA – Agenzia Europea per l’Ambiente) evidenzia che “anche in regime di BAT (Migliori Tecnologie Disponibili) i livelli di benzo(a)pirene intorno alle cokerie saranno superiori a 5 nanogrammi a metro cubo. Sembrerebbe irrealistico assumere che siano possibili riduzioni significative di emissioni da questi impianti oltre le BAT, a meno di non prendere in considerazione la chiusura”.
Questa è una traduzione di un brano tratto dal rapporto: "Economic Evaluation of Air Quality Targets for PAHs" (scaricabile all'indirizzo http://ec.europa.eu/environment/enveco/air/pdf/pah_xsummary.pdf), pag. V:
"Even under best available techniques (BAT), B[a]P levels around a number of coking plants would exceed 5 ng.m-3. It seems unrealistic to assume that significant reductions in emissions from these plant are possible beyond BAT, unless closure is considered".
Queste considerazioni devono essere lette con grande attenzione da tutti coloro che escludono a priori l’ipotesi della chiusura della cokeria.
Altamarea farà massima pressione sulla Regione perché tuteli la salute dei cittadini e sul sindaco perché INTERVENGA NEL CASO di azione non risolutiva da parte della Regione.
Altamarea richiede nuovamente alla Regione Puglia di adottare il “piano di azione” e il “piano di risanamento” per la qualità dell’aria, come richiesto nella diffida già notificata.
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