«L'Eni rispetti la città»
Appare ancora molto incerto il destino dei progetti di allargamento della raffineria Eni di Taranto, ma ciononostante il polo industriale energetico cittadino continua a far parlare di sè per comportamenti giudicati inaccettabili nei riguardi del territorio in cui pure è radicato ormai da molti anni.
Le critiche arrivano dal consigliere comunale con delega al decoro Lucio Lonoce, critiche il cui punto di partenza è costituito dalle parole degli stessi vertici Eni riguardo al “porre in essere comportamenti e modelli contrattuali rispettosi dei Paesi in cui è presente”, di “contributi costruttivi al territorio” e di “opportunità nuove di sviluppo”; sono questi i punti focali sui quali Lonoce si concentra per poi domandarsi “quali sono le nuove opportunità di sviluppo e contributi costruttivi che l'Eni ha offerto a Taranto poichè opera su questo territorio?”.
Domanda provocatoria rivolta ai vertici locali del colosso energetico, non senza anche un po' di ironia nel constatare come magari “Taranto dovrebbe trovarsi in Africa, dove l'Eni provvede alla costruzione di scuole ed ospedali” laddove invece “a Taranto è giusto che si sfrutti il territorio aumentando degrado, inquinamento e creando pochissima occupazione”.
Parole al vetriolo, dunque, che danno voce al crescente disagio della comunità locale e della classe politica tarantina, disagio racchiuso nella dichiarazione conclusiva del consigliere Lonoce: “L'Eni deve rispettare Taranto”.
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