Altamarea a Florido, Stefàno e Miccoli: attenzione a non far scadere i termini per il risarcimento danni.
“ALTAMAREA contro l’inquinameno – Coordinamento di cittadini ed associazioni di Taranto” ha nuovamente sollecitato il Presidente della provincia di Taranto Gianni Florido, il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, il Sindaco di Statte Angelo Miccoli e i rispettivi Dirigenti Affari Generali e contenzioso a non far scadere i termini per l’azione giudiziaria di risarcimento danni nei confronti dell’Ilva.
Le 6 lettere raccomandate sono state firmate da 29 cittadini e da 11 legali rappresentanti di associazioni di Taranto e/o di organizzazioni locali di associazioni nazionali, tutti elettori di Taranto e Provincia.
AltaMarea rileva che, nonostante reiterate e formali sollecitazioni, nessuna azione giudiziaria di risarcimento danni, nei confronti di Ilva S.p.a. in relazione alla sentenza n° 38936/05 emessa dalla Corte di Cassazione il 28/9/2005, risulta essere stata intrapresa dalla Provincia di Taranto e dai Comuni di Taranto e Statte.
Ai 6 amministratori locali suindicati viene ricordato, ancora una volta, che, a norma dell’art. 82, comma 4, c.p.c., la revoca della costituzione di parte civile non preclude il successivo esercizio dell’azione in sede civile e che la scadenza del termine quinquennale di prescrizione del diritto al predetto risarcimento, nel frattempo ulteriormente avvicinatosi, priverebbe gli Enti territoriali che essi rappresentano, di una presumibilmente considerevole somma di danaro che potrebbe essere utilizzata a beneficio della collettività.
Per tale motivo, ove prima della scadenza del suddetto termine, il Presidente della provincia di Taranto Gianni Florido, il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, il Sindaco di Statte Angelo Miccoli e i rispettivi Dirigenti Affari Generali e contenzioso non dovessero instaurare alcuna azione giudiziaria o, quanto meno, compiere un atto interruttivo della prescrizione, AltaMarea si attiverà affinché venga promosso nei loro confronti sia un’azione penale per eventuali reati che la Procura della Repubblica dovesse ravvisare nella fattispecie, sia un giudizio di responsabilità amministrativa e contabile denunciandoli presso la Procura Regionale della Corte dei Conti, con presumibile conseguente condanna a loro carico di risarcire personalmente l’Ente del grave danno subito a causa della loro ingiustificabile inattività.
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