Problemi sanitari da inquinamento industriale a Taranto
Un quotidiano locale ha pubblicato stralci di una relazione presentata da rappresentanti dell'Istituto Superiore di Sanità il 26 ottobre 2010 nell'audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Secondo il resoconto giornalistico, in tale realazione si ritiene sovrastimata la pericolosità del benzo(a)pirene sugli esseri umani. Lasciamo ad altri consessi l'analisi e il commento del documento integrale che al momento non risulta disponibile per i comuni mortali e che non ha la veste di "giudizio dell'ISS, oltre che disinteressato, pressocchè insindacabile".
Di segno opposto, rispetto al contenuto ed al rassicurante titolo del succitato articolo, è la dichiarazione della Dr.ssa Liliana La Sala - ancora oggi Direttore della Sicurezza ambientale e Prevenzione primaria della Direzione Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute. La dichiarazione è riportata nel verbale del tavolo tecnico del 16 e 17 febbraio 2009, istituito all'interno della vertenza tra il Governo centrale e la Regione Puglia sulla legge regionale antidiossina del 2008. In quel verbale si legge: "Rileva (Ndr: la dr.ssa Liliana La Sala) che la situazione relativa alla contaminazione ambientale nell'aria di Taranto desta notevoli preoccupazioni per i suoi risvolti sanitari".
Indipendentemente da tentativi più o meno interessati che cercano di sminuire la pericolosità del BaP, quello che invece è rilevante è quello che ha stabilito in proposito l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo organismo, di indiscussa autorevolezza planetaria, nel 2008 ha considerato il BaP "sicuramente cancerogeno" di classe 1 mentre, prima degli approfondimenti fatti a livello mondiale, era stato considerato come "probabilmente cancerogeno", cioè di classe 2A.
Non possiamo non sottolineare la casuale ma singolare coincidenza tra la pubblicazione di quell'articolo, avvenuta ora e non il 27 ottobre 2010, e la programmata audizione di mercoledì 9 febbraio presso la Commissione ambiente regionale di Enti ed organismi interessati al Disegno di Legge della Giunta regionale n. 20 del 26 ottobre 2010 e alla Proposta di legge dei Consiglieri Cervellera e Ventricelli, proposte che vertono entrambe su norme a tutela della salute e dell'ambiente messi in pericolo dall'inquinamento di origine industriale. Abbastanza singolare, inoltre, ma indicativo dell'orientamento di coloro che sono ritenuti tra i maggiori responsabili di tale inquinamento, è il fatto che, in Consiglio Regionale, massima espressione democratica della Puglia, a sostenere la contrarietà aziendale nei confronti di queste proposte di legge sia stato non il massimo rappresentante dell'azienda ma un insigne avvocato forestiero che, forse influenzato da quanto accade a Milano e dintorni, attribuisce la gran parte dell'inquinamento nell'atmosfera di Taranto ai caminetti famigliari dei cittadini. Di fronte a tali lepidezze, i consiglieri tarantini presenti in Commissione ambiente avranno almeno sorriso?
I cittadini di Taranto devono invece sapere che una importante partita sulla riduzione dell'inquinamento industriale a Taranto si sta giocando, proprio in questi giorni, a Roma, Bari e Taranto sull'Autorizzazione Integrata Ambientale che ormai deve essere concessa o negata allo stabilimento di Taranto. E' una partita che dura dall'agosto 2007 e che ha abbondantemente superato i tempi supplementari. In questa partita gioca anche AltaMarea, che ha ereditato e continuato l'azione intrapresa, in qualità di "pubblico interessato", da cittadini ed associazioni di volontariato sanitario, ecologistico, sociale e civico della provincia di Taranto. Noi ce la metteremo tutta in difesa della salute e dell'ambiente dei nostri concittadini e valuteremo il comportamento di Regione, Provincia e Comuni di Taranto e Statte che dovrebbero anch'essi giocare all'attacco per far prevalere i diritti sacrosanti dei cittadini che essi rappresentano.
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