I lavoratori sono esposti a sostanze cancerogene e le istituzioni hanno l’obbligo e il dovere di tutelare la loro Salute
E' di ieri la notizia che La Procura indaga i vertici Ilva ed ex Italsider per concorso nell'omicidio colposo di 15 dipendenti morti a causa delle emissioni cancerogene provenienti dagli impianti.
Sono 30 i presunti responsabili di una lunga serie di omissioni e violazioni che avrebbero determinato, favorito, prodotto malattie professionali e successivamente decessi.
Sorge spontaneo un dubbio: ma i lavoratori che attualmente continuano a lavorare nel ciclo produttivo dell'Ilva sono esenti dall'ammalarsi e dal morire a causa di sostanze altamente cancerogene che fuoriescono dagli impianti?
Oltre 10 giorni fa questo Comitato in una conferenza stampa poneva alle Istituzioni, tra le altre richieste, quella della tutela del lavoratore, in particolare di coloro che sono nel ciclo più pericoloso per la salute. Con forza noi ribadiamo la necessità che si faccia subito chiarezza sul reale stato di salubrità degli impianti, sulla reale possibilità che altri lavoratori possano continuare ad ammalarsi e a morire, e sull'obbligo di legge che prevede l'informazione al lavoratore esposto sui rischi alla salute.
Questo non è allarmismo come taluni in modo superficiale e arrogante osano dire, i dati lo dimostrano, le sentenze della procura lo attestano: nell' Ilva si muore e si muore maggiormente che in altre Industrie presenti sul territorio.
Sullo stimolo della notizia riportata ieri, ribadiamo la nostra richiesta che le istituzioni facciano luce su tutto ciò
Non è tempo di aspettare, non è più tempo di "annunci".
I lavoratori sono esposti a sostanze cancerogene e le istituzioni hanno l'obbligo e il dovere di tutelare la loro Salute.
Chiediamo con forza tutto ciò, perchè ancora una volta quei 15 operai morti non sono dei "numeri" ma persone che avrebbero potuto e voluto vivere e dietro di loro ci sono mogli, figli, madri che piangono ancora.
Informiamo che qualora, nell' arco di pochissimo tempo, le Istituzioni preposte alla tutela del lavoratore non verifichino tutto ciò, e non accertino la regolare compilazione del registro degli Esposti da parte del datore di Lavoro, in questo caso dell'Ilva, noi del Comitato Donne per Taranto ci rivolgeremo non solo alla Magistratura ma anche alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, per denunciare chi impunemente continua a uccidere e tutti coloro che non adempiono al loro dovere di tutela della Salute e della Vita.
Il Comitato Donne per Taranto alzerà il tiro come promesso in Conferenza Stampa, perchè la Tutela della Salute sia anteposta ad ogni cosa.
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