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Lettera aperta di Altamarea a Taranto futura

8 giugno 2011
Biagio de Marzo (Presidente di Altamarea)

Falsità calunniose e diffamatorie
Ho letto in ritardo l’articolo “Comunali, ambientalisti contro” di Fulvio Colucci pubblicato su “La Gazzetta del Mezzogiorno - La Gazzetta di Taranto” del 29 maggio 2011. In tale articolo sono riportate tra virgolette queste tue frasi: «Mi si accusa di scendere in politica e di avere solo questo fine. Si vuole rovesciare l’accusa che io ho mosso ad “Altamarea”, parlando di difensori dell’attuale classe dirigente che vuole lasciare l’Ilva al suo posto. Altamarea ha manifestato per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale all’Ilva, nei fatti questo rappresenta la volontà di lasciare le cose come stanno. Noi invece vogliamo realizzare gli obiettivi del programma referendario: chiusura totale o parziale dell’Ilva con la riconversione e il salvataggio dei posti di lavoro». Mi dicono che hai ripetuto le stesse cose sul social network Facebook che non frequento. Logo Altamarea
Ti faccio presente che considero quelle tue frasi false, calunniose e diffamatorie verso “AltaMarea” di cui mi onoro di essere il presidente e rappresentante legale. Tali frasi sono viepiù gravi perché dette da una persona che afferma di essere un giudice di pace, che, per di più, parla e scrive di A.I.A. senza conoscerne a fondo norme e contenuti.

La presenza di AltaMarea nel procedimento dell’A.I.A. di Ilva Taranto
AltaMarea, nei documenti ufficiali, nei comunicati e nelle azioni, non ha mai difeso la “attuale classe dirigente che vuole lasciare l’Ilva al suo posto”. E’ altresì falso, calunnioso e diffamatorio affermare che “AltaMarea ha manifestato per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale all’Ilva”, rappresentando così nei fatti “la volontà di lasciare le cose come stanno”. Al contrario, prima alcuni cittadini ed associazioni (che successivamente hanno concorso a creare AltaMarea) e poi AltaMarea (che ne ha ereditato e continuato l’opera), per 4 anni a partire dal 2007, hanno messo alle corde il Ministero dell'ambiente su quel procedimento, contrastando la richiesta di Ilva con una valanga di documenti. Si tratta, ad oggi, di 23 documenti, tutti consultabili sul sito ufficiale di Minambiente, dal primo in data 20.8.2007 “Osservazioni sull’AIA di Ilva di Taranto”, all’ultimo in data 27.4.2011 “Comunicato stampa sulla sentenza ThyssenKrupp e riflessi su Taranto”.
Fin dalle prime battute del procedimento dell’AIA di Ilva è stata assicurata, caso unico in Italia, la presenza del “pubblico interessato”, ora rappresentato prevalentemente da AltaMarea, come da tempo riconosce Minambiente nonostante l’ostruzionismo tentato dai legali di Ilva.
Tanti giovani entusiasti ed attivi avevano ereditato strategia e attività di quel primo nucleo di cittadini ed associazioni facendolo diventare quel grande movimento cittadino, protagonista delle marce del 2008 e 2009. AltaMarea ha continuato così a mettere in campo volontà e capacità di analizzare e criticare con competenza e rigore fatti e situazioni importanti ed ha esercitato il “pressing” sulle Istituzioni per ottenere veri interventi per la riduzione degli inquinanti emessi dallo stabilimento di Taranto, peraltro imposta dagli strumenti normativi italiani e, soprattutto, da quelli europei non sempre recepiti correttamente in Italia.
Contrariamente alle tue false affermazioni, AltaMarea, con il proprio operato, ha impedito finora che all’Ilva venisse rilasciata un’AIA indecente ed inaccettabile. Stante, purtroppo, la connivenza, le omissioni e le inefficienze delle competenti Autorità e Istituzioni, l’Ilva continua ad operare priva di AIA da almeno tre anni dopo la scadenza del termine ultimo fissato dalle disposizioni europee per l’ottenimento dell’AIA. Anche le norme italiane in vigore imporrebbero la chiusura di uno stabilimento privo di AIA solo perché l’azienda ha messo in atto una formidabile resistenza anche contro blandissime prescrizioni proposte dal Gruppo istruttore IPPC, prescrizioni da noi giudicate inadeguate e del tutto insufficienti per ridurre l’inquinamento di origine industriale.

AltaMarea e il “referendum Ilva”.
Anche sul “referendum Ilva”, che ti sta tanto a cuore, Altamarea non ha deviato dal proprio percorso e dalla propria strategia. All'epoca della "Marcia contro l'inquinamento" del 2009, Altamarea era consapevole, e fu comunicato anche alla stampa, che, come la marcia, anche il “referendum Ilva” non avrebbe risolto il dramma dell'inquinamento industriale a Taranto. Un anno dopo, quando sembrava imminente il voto sul referendum, pur rilevando che con quella formulazione il referendum era inconcludente e fuorviante, AltaMarea invitò comunque i cittadini ad andare a votare e dette la propria originale indicazione di voto (NO – SI – SI). Spiegammo che volevamo fare in modo che l’intero movimento sanitario ed ecologista non fosse travolto da una valanga di astensioni. Puntavamo così a trasformare il tuo referendum (secondo noi sballato fin dall’origine e te lo avevamo detto ancor prima che tu lo presentassi ufficialmente) in un “inusitato sondaggio” in base al quale si potesse sapere se Taranto è per inseguire l’irrealistica chiusura della fabbrica (che è una proprietà privata che, contro la volontà del proprietario, può essere chiusa solo con provvedimenti giudiziari) oppure per battersi con la forza delle leggi per imporne ammodernamento e conversione.
D’altro canto, l’efficacia della strategia di Altamarea, paradossalmente, aveva trovato conferma proprio nella vicenda del benzo(a)pirene: avevamo messo con le spalle al muro i poteri forti che si sono rifugiati in un palese illecito ad opera, addirittura, del Consiglio dei Ministri con il D.Lgs 155/2010, il decreto ad aziendam.

Il movimento del volontariato alle prossime elezioni comunali.
Tornando, infine, alla questione delle candidature alle elezioni comunali, spunto per le tue rinnovate false accuse ad AltaMarea, ti rendo noto che da parte nostra non c’è alcuna pregiudiziale contro la presenza del volontariato civico nell’agone elettorale comunale. Noi propenderemo per una presenza ampiamente rappresentativa del volontariato sanitario, ecologista, civico e sociale di questa città, cioè una presenza apartitica, trasversale e composta da persone affidabili dal passato inattaccabile, che hanno dimostrato nei fatti avvedutezza, competenza, spirito di servizio e disinteresse personale. Vediamo come candidato sindaco vincente una persona che abbia esperienza di vita, di amministrazione pubblica, di contatti ad ogni livello, non manovrabile da nessuno, inattaccabile a 360 gradi e capace di compendiare l’intero movimento tarantino e di mobilitare le forze vive ed entusiaste, migliaia di cittadini giovani ed anziani tutti assetati di credibilità, desiderosi di una svolta e di un vero cambiamento nella Amministrazione Comunale. Con una tale persona in campo come capolista unico di liste civiche trasversali, saranno scompaginati tutti i giochi sotterranei già in atto.

Diffida
Per concludere, ti diffido dal continuare nella tua opera denigratoria nei nostri confronti e ti invito a ritrattare immediatamente e pubblicamente le tue frasi false, calunniose e diffamatorie e a chiedere scusa agli organismi ufficiali di AltaMarea e alle migliaia di cittadini che si riconoscono in essa. Mi riservo, ovviamente, di adire le vie legali nei tuoi confronti.

 

 

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