Analisi a sorpresa all'Ilva "Diossina, valori raddoppiati"
Quasi il doppio delle emissioni consentite. "L'Ilva è fuori legge". L'Arpa ha pubblicato ieri i dati sulla seconda campagna per la rilevazione di diossine e furani nei fumi delle emissioni del camino dello stabilimento siderurgico di Taranto. Si tratta dei controlli a sorpresa previsti dalla legge regionale sulle emissioni delle diossine già effettuati a febbraio del 2011. "Il valore medio - spiega il direttore generale dell'Arpa Giorgio Assennato - è risultato pari a 0,70 nanogrammi al metro cubo quando il limite stabilito dalla norma pugliese è invece di 0,40". Il dato è stato inoltre ribassato del 35 per cento, sempre così previsto dalla norma che parla genericamente di "un'incertezza della misura".
I campionamenti sono stati effettuati il 16, 18 e 19 maggio scorsi e "le operazioni di prelievo e le analisi di laboratorio - spiega l'Agenzia regionale per l'ambiente - sono state condotte anche in questo caso con il contraddittorio dei tecnici Ilva". Si tratta del secondo campionamento effettuato dall'inizio dell'anno e anche questa volta i valori - seppure dimezzati rispetto a quelli pre legge anti diossine - sono ancora superiori alla norma. Se dovesse verificarsi lo stesso dato anche nel terzo e ultimo campionamento a sorpresa l'Ilva rischierebbe le sanzioni previste dalla legge che vanno da multe salatissime sino alla chiusura.
Proprio in queste ore si sta giocando un'altra partita importantissima per il futuro del siderurgico: la concessione dell'Aia, l'Autorizzazione integrata ambientale che concede il Ministero, la carta cioè che detterebbe all'Ilva le condizioni per continuare a lavorare. La commissione ha preparato un documento con una serie di prescrizioni che dovrebbe essere ratificato il 4 luglio. Il condizionale è d'obbligo. Il ministero ha convocato per il giorno precedente un incontro per discutere le obiezioni fatte dall'azienda. Una mossa che potrebbe ulteriormente dilatare i tempi e che ha provocato la reazione rabbiosa di sindacati e associazioni ambientaliste. "La Regione deve chiedere di invalidare la riunione - tuona il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese - Non si può dare il via libera all'ennesimo colpo di mano a danno della salute dei cittadini tarantini: il governo Vendola ha il dovere di intervenire in tempi brevissimi".
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