Il diritto dei bambini di stare bene
Ne sappiamo tutti qualcosa, ormai, ma si moltiplicano gli studi che provano che i danni procurati ai bambini e agli adolescenti da alcune sostanze pericolose con cui vengono a contatto, che respirano o ingeriscono, sono pesantissimi, vanno oltre quanto immaginiamo e sono in grado di segnarne tutta la vita, e addirittura di colpire le generazioni future attraverso alterazioni del patrimonio genetico.
I bambini non possono fare nulla per difendere il loro diritto di vivere in un modo sano. Sembra un argomento scontato, ma vale la pena di ricordare le nostre responsabilità e quelle delle istituzioni. Dobbiamo concentrarci su questo, fare - ed esigere - bilanci in termini di tempo, denaro e risorse destinati in modo specifico a tutelare i bambini e la loro salute.
Ogni famiglia e ogni comunità - soprattutto nelle nostre città industriali - si fermi a riflettere e faccia domande, esigendo risposte serie; lo faccia insieme ai medici, agli amministratori pubblici, agli insegnanti.
"Siamo così attenti alle esigenze dei bambini. Ci occupiamo dei beni materiali, della qualità dei loro rapporti, di ciò che potrebbe ferirli. Cerchiamo di offrire loro occasioni che ne arricchiscano l'intelletto, l'esperienza, la creatività. Ma pensiamo poco alla esistenza di questi piccoli nella parte più legata alla natura, e al futuro dei loro corpi, alla possibilità di crescere sani, di essere felici, liberi.
Non è facile capire qual è il mistero di questa sproporzione di attenzione e spiegare l'indifferenza - mentre ogni volta che un qualsiasi bimbo si ferisce ne siamo sinceramente coinvolti - con cui lasciamo che vengano avvelenati...
... E c'è anche altro: da giovanissimi, con ciò che ci accade, costruiamo la nostra identità, acquisiamo la consapevolezza di essere soggetti di diritti, la dimensione della distanza o prossimità tra noi e la necessità e possibilità di agire e contare per noi stessi e per chi ci è vicino. Quando questo passaggio dovesse rimanere oscuro - privato di valore - i nostri ragazzi e le generazioni future non imparerebbero neanche a difendersi e a prendersi cura della propria persona; e così anche a prendersi cura dei futuri bambini, di chi è malato, di persone e popoli che hanno problemi diversi...".
Dal Dossier consegnato l'1 febbraio alla Commissione Bicamerale per l'Infanzia e l'adolescenza:"La salute dei bambini, le minacce del benzo(a)pirene"
Anche le persone più anziane andrebbero coinvolte, rivolgendo loro iniziative di aggregazione e di informazione (un punto di debolezza questo soprattutto nel nostro Sud): sarebbero le più adatte a svolgere - come accadeva un tempo - un ruolo di riflessione all'interno delle famiglie, e di presenza più attiva nella società, perché avvertono con più profondità, con il passare del tempo, quanto sono preziosi i più piccoli e quanto sia grande la loro fragilità.
Le donne già impegnate e attive sono le più adatte - almeno nel momento presente - a creare queste relazioni, a includere, a superare distanze e diffidenze o il senso di inadeguatezza che può tenere lontane le persone più semplici. E' il motivo per il quale in tante realtà il loro impegno ha prodotto tanti risultati, proprio in quei territori dove appariva più difficle, mancando storicamente un'esperienza di impegno e di partecipazione diffusa.
Può darsi che nell'esperienza e nei progetti di "Donne per Taranto" questo incontro - diciamo con i nonni - sia già presente; è comunque una sollecitazione anche per le prossime iniziative.
Ne servono tante, perché le aggressioni da cui difendere i bambini sono veramente troppe; la scoperta di un eccesso di berillio nel quartiere Tamburi, nel 2010, e l'ordinanza del Comune che ha vietato di giocare a contatto con il terreno ne sono stata l'ennesima conferma. E' giusto fare tutto quello che serve perché ogni problema sia affrontato, pianificando e attuando i necessari interventi.
Intanto, a partire dal mese di settembre, la Commissione parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza fisserà alcune sedute dedicate ai rischi per la salute dovuti all'alta concentrazione nell'aria di benzo(a)pirene - un cancerogeno di cui oramai a Taranto si sa molto - dopo l'arretramento della tutela dovuto a una "inattesa" disposizione di legge dell'estate 2010. Lo scorso inverno - dopo aver esaminato i documenti relativi alla situazione ambientale a Taranto e Trieste nel corso di un'audizione - la Commissione ha infatti deciso di svolgere un'indagine conoscitiva.
http://www.peacelink.it/gallerie/gallery.php?id=170&p=1
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