Senza dubbio un titolo ad effetto quello che ha introdotto il breve comunicato diramato ieri in Consiglio Regionale da Lospinuso (PdL). Peccato pero´ che con quel commento infarcito di offese e privo di appropriati argomenti, il Consigliere, abbia dimostrato di non aver afferrato i contenuti dell´ intervento degli ambientalisti sul progetto Tempa Rossa. Ci soffermeremo pero´ sulle dichiarazioni con le quali Lospinuso definisce il progetto Tempa Rossa `un´occasione di sviluppo e di lavoro per una comunità che ne abbisogna urgentemente.´ Una comunità che ha bisogno di lavoro è una comunità che non viene ad elemosinare precarie occasioni di lavoro legate all´apertura di temporanei cantieri o ad attività che mettono a rischio la propria incolumità e quella di un´intera popolazione che necessita di migliorare la propria qualità di vita, che attende da tempo lo sviluppo di attività connesse alle reali vocazioni di un territorio, che non sono di certo rappresentate dalle attuali attività industriali. Se vogliamo aprire cantieri, facciamolo nell´ottica di uno sviluppo ecosostenibile per una intera provincia. Le definiamo dichiarazioni da preistoria quelle fatte da Lospinuso, perché non riflettono i reali bisogni di una comunità stanca di una politica poco lungimirante incentrata sulla distruzione di un territorio che necessita di nuova linfa vitale.
Lascia davvero interdetti che, dopo aver preso tutti piena coscienza dei problemi ambientali che attanagliano la città, si intenda perseverare con ulteriori proposte di raddoppi di impianti e produzioni industriali. Apprendiamo che l´amministrazione comunale sta lavorando per ottenere compensazioni dalle grandi industrie per i danni che deriveranno dalle nuove opere, piuttosto che pretendere, nelle sedi opportune, risarcimenti per il passato, progettando contestualmente un futuro fatto di turismo e cultura. Significa, ancora una volta, guardare a vantaggi minimi rispetto a svantaggi enormi da continuare a pagare con la vita stessa, negando definitivamente le prospettive di sviluppo che i tarantini stanno chiedendo con grande forza.
A dimostrazione di un interesse politico che, in questi casi, è sempre trasversale, abbiamo letto ieri la nota del consigliere regionale Lospinuso, rapidissimo nel controbattere alle associazioni tarantine che chiedono una netta inversione di tendenza per l´economia di Taranto. Le argomentazioni usate sono quelle tipiche di certa politica: discredito della controparte e ripetizione ossessiva del ritornello secondo il quale l´industria, e solo essa, rappresenta il vero sviluppo e la vera occupazione per la nostra città. Peccato che siano state proprio le associazioni del territorio a sollevare i problemi di Taranto che si erano tenuti ben nascosti sotto al tappeto e peccato anche che le argomentazioni delle stesse siano sempre corredati da documenti inconfutabili, a differenza di quelle di amministratori che di argomentazioni per negare l´evidenza ne hanno davvero ben poche. Non mettiamo in dubbio che ci siano importanti interessi in gioco, ma di certo questi non sono dei tarantini, prova ne è l´annientamento dell´economia che ha fatto la storia del nostro territorio come la mitilicoltura, l´agricoltura, l´allevamento e la pesca. I rappresentanti politici dovrebbero raccogliere le istanze di un territorio e farle proprie, perché è per questo che vengono retribuiti dalla comunità che li ha eletti. Il futuro di Taranto è altrove, i tarantini la strada l´hanno tracciata, chi vuole continuare a portarci su sentieri sterrati, dovra proseguire la marcia da soli.
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